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Blocco automatismi stipendiali: normativa e aggiornamenti

blocco automatismi stipendiali

Prendendoti un minuto nel rispondere alle domande qui sotto, potrai contattarci per avere tutte le risposte al tuo caso specifico relativo al blocco automatismi stipendiali: ricorda che coinvolge tutti, ATA e docenti!

Blocco automatismi stipendiali: normativa e aggiornamenti

Il contesto normativo

Il blocco degli automatismi stipendiali per il personale del Comparto Scuola è stato prorogato fino al 31 dicembre 2013. Questa proroga aveva introdotto rigidi vincoli alla dinamica retributiva individuale. In particolare, la norma stabiliva che il trattamento economico complessivo dei dipendenti, inclusi i dirigenti, non potesse superare quello spettante nel 2010, al netto degli effetti straordinari. Questo blocco impediva aumenti stipendiali, compresi quelli legati agli scatti di anzianità.

Superamento del blocco nel 2014

Il Decreto Legge del 23 gennaio 2014, n. 3, ha segnato un punto di svolta. All’art. 1, comma 4, è stato stabilito che il blocco previsto dalla Manovra correttiva del 2010 non si applicasse più per il 2014. Questa decisione ha ripristinato la possibilità di avanzamenti stipendiali nell’ambito delle competenze di bilancio.

Sentenza della Corte Costituzionale e effetti successivi

Con la sentenza n. 178/2015, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità del regime di sospensione della contrattazione collettiva introdotto dal D.P.R. 122/2013. Questa sentenza ha rimosso il blocco degli automatismi stipendiali per i dipendenti pubblici, compreso il personale scolastico. La rimozione è diventata effettiva il 30 luglio 2015, eliminando gli effetti del blocco per il 2011 e 2012. Tuttavia, per il 2013, non sono state avviate contrattazioni collettive.

Riconoscimenti giuridici e giurisprudenza

Numerose sentenze hanno riconosciuto ai docenti il diritto alla progressione economica anche per il 2013, limitatamente agli aspetti giuridici e contributivi. In particolare, di recente, la Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n 16/133/2024, ha aperto le porte all’avanzamento ella carriera del docente ai fini giuridici per il 2013 con attribuzione di fascia stipendiale superiore, e anche ai fini contributivi. 

Strumenti per i docenti: ricorsi e calcoli stipendiali

I docenti che desiderano ottenere il riconoscimento degli scatti stipendiali per il 2013 possono presentare ricorso presso il Tribunale del Lavoro. L’obiettivo è far valere l’anno 2013 ai fini giuridici per l’avanzamento di carriera, con conseguenze anche pensionistiche e retributive. In alternativa, è possibile richiedere la progressione pro quota.

Calcolo delle fasce stipendiali

Le fasce stipendiali dei docenti sono determinate in base agli anni di servizio, con differenze per coloro assunti prima e dopo il 1° settembre 2011:

  • Docenti assunti prima del 01/09/2011:

    • 0-3 anni: fascia 0
    • 3-9 anni: fascia 3
    • 9-15 anni: fascia 9
    • 15-21 anni: fascia 15
    • 21-28 anni: fascia 21
    • 28-35 anni: fascia 28
    • Oltre 35 anni: fascia 35
  • Docenti assunti dopo il 01/09/2011:

    • 0-9 anni: fascia 0
    • 9-15 anni: fascia 9
    • 15-21 anni: fascia 15
    • 21-28 anni: fascia 21
    • 28-35 anni: fascia 28
    • Oltre 35 anni: fascia 35

Gli importi sono calcolati in base alle tabelle stipendiali aggiornate disponibili online.

Per chi è in servizio e per chi è a riposo!

Il personale docente e ATA, già in possesso di decreto di ricostruzione della carriera, può promuovere previa diffida, l’azione per il riconoscimento ai fini giuridici dell’anno 2013, dinnanzi al tribunale del lavoro competente per territorio (individuato in relazione all’ultima sede di servizio). L’azione può essere promossa anche da coloro che sono stati collocati a riposo.

Oltre al decreto di ricostruzione carriera, da chiedere al proprio ministero, occorrono lo stato matricolare e il cedolino dell’ultimo stipendio, oltre ovviamente alla fotocopia della carta d’identità.

Impatto su pensioni e buonuscita

Il riconoscimento dell’anno contributivo 2013, ai fini giuridici, influenza il calcolo dell’indennità di buonuscita e il calcolo della pensione. Prendendoti un minuto nel rispondere alle domande qui sotto, potrai contattarci per avere tutte le risposte al tuo caso specifico!



16/01/2025

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