Concorso in Guardia di Finanza: condotte rilevanti e giudizio prognostico
Nella valutazione della condotta l’amministrazione deve svolgere un giudizio prognostico sul candidato, che non può non distinguere tra episodi unici e isolati o invece reiterati nel tempo che, quindi, configurano in senso proprio una condotta di vita. (T.A.R. Lazio – Roma – Sentenza 31 marzo 2017 , n. 4127).
La valutazione della presenza o meno del requisito della condotta incensurabile appartiene ad una sfera di giudizio ampiamente discrezionale dell’amministrazione e l’esercizio di tale potere discrezionale tiene logicamente anche conto della particolarità e della delicatezza dei compiti istituzionali demandati alla Guardia di Finanza. Nella valutazione della condotta, in sostanza, l’amministrazione deve svolgere un giudizio prognostico sul candidato, caratterizzato da discrezionalità, facendo riferimento a elementi non certi ma opinabili e del tutto disgiunto da eventuali profili di carattere penale e sanzionatorio, nell’ottica dei delicati compiti istituzionali demandati alla Guardia di Finanza. Tuttavia, l’esclusione dal concorso per l’ammissione nel Corpo della Guardia di Finanza per assenza dei requisiti morali e di condotta non può legittimamente poggiare su una mera equazione, riferita alla presenza di condotte suscettibili di riprovazione morale e contrarie ad un modello comportamentale corretto. In tal modo verrebbe meno la funzione propria del potere valutativo discrezionale attribuito all’Amministrazione in materia, il cui esercizio va indirizzato al caso concreto, con specifico riferimento alle circostanze fattuali ritenute rilevanti e alle ragioni per cui il comportamento del soggetto non darebbe alcun affidamento per il futuro, tenuto conto dei compiti che è chiamato a svolgere, con puntuale ed espressa indicazione delle ragioni della rilevanza di tali elementi. Tale giudizio prognostico non può non distinguere tra episodi unici e isolati o invece reiterati nel tempo che, quindi, configurano in senso proprio una condotta di vita.
Giuseppe Bruno per Norma.dbi.it
07/04/2017