Questa mattina, alle ore 11.30, Adiconsum Pa-Tp, Cifa Sicilia, Confcommercio Palermo, Confindustria Palermo, Confartigianato Palermo, Cisl Pa-Tp, con l’assistenza dell’Avv. Alessandro Palmigiano e #ADESSOBASTA, con l’assistenza degli avvocati Francesco Leone e Simona Fell, si sono seduti al tavolo di mediazione richiesto presso l’organismo ADR Notariato di Palermo. Anas, Presidenza ed Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione Siciliana, Ministero delle Infrastrutture e Dipartimento Protezione Civile non si sono presentati. L’obiettivo era chiedere il risarcimento danni per le imprese siciliane e per il danno d’immagine causato alla Sicilia, dopo il crollo del viadotto Himera sull’autostrada Palermo-Catania e i ritardi nel ripristino della regolare viabilità.
L’assenza delle Istituzioni dimostra, dunque, che le parti non hanno alcun intento di chiarire la vicenda, assolutamente drammatica. Il crollo del viadotto ha fatto il giro d’Italia e ha scatenato l’indignazione dei siciliani, che si sono organizzati e coalizzati sui social network, proprio con il gruppo #ADESSOBASTA su Facebook.
A distanza di mesi dall’evento era lecito aspettarsi una risposta dalle Istituzioni, che purtroppo non è arrivata.
“C’è parecchia amarezza e delusione. Avevamo anche chiesto chiarezza alla Regione, con una formale diffida, in merito ai fondi a disposizione per la mitigazione del rischio idrogeologico e per la viabilità secondaria. Ciò che ci rammarica è che nessuno abbia pensato a meccanismi compensativi dei danni subiti dalla collettività siciliana ed in particolare per alcuni territori. #ADESSOBASTA continua a chiedere un dialogo e risposte alla Regione e si domanda per quale motivo nessun rappresentante delle Istituzioni si sia voluto sedere al tavolo della mediazione”. Queste le dichiarazioni del gruppo #ADESSOBASTA, al termine della riunione.
Stante l’assenza alla mediazione da parte della Regione, da questo momento potranno partire le azioni legali volte ad ottenere il risarcimento del danno.
Per qualsiasi segnalazione in merito, scrivete a “Raccontaci il tuo caso”.
19/04/2017