Vittoria al Tar per un nostro ricorrente che non aveva potuto procedere all’immatricolazione al corso di laurea in Medicina in quanto risultava decaduto. I giudici amministrativi hanno accolto il nostro ricorso e disposto la riammissione in graduatoria.
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La vicenda trae origine dal DM 50/2016 con il quale il MIUR, nel lontano 8 febbraio 2016, aveva disposto, seppur in contrasto con quanto previsto dal bando di concorso, la chiusura instantanea della graduatoria e la non redistribuzione dei posti rimasti vacanti ovvero non coperti anche a seguito di rinunce successive all’immatricolazione.
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Il ricorrente che aveva sostenuto il test d’ammissione a Medicina e Odontoiatria l’8 settembre 2015, nonostante non fosse in posizione utile per l’immatricolazione, aveva continuato a confermare l’interesse a restare in graduatoria fino alla comunicazione di avvenuta chiusura della graduatoria stessa. Ma non successivamente, ritenendo inutilmente dispendioso confermare l’interesse a permanere in graduatoria a fronte della impossibilità di procedere ad alcuna immatricolazione, stante la chiusura della stessa.
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I numerosi contenziosi contro la chiusura della graduatoria del 2015/2016 hanno portato il Miur, con provvedimento del 27 dicembre 2017, a comunicare via pec l’immediata riapertura della graduatoria, con conseguente scorrimento.
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Al momento della riapertura, però, il ricorrente ha verificato tramite il portale Universitaly la sua posizione, scoprendo di essere decaduto e, pur avendo un punteggio utile all’immatricolazione, di non poter procedere all’iscrizione nelle sedi prescelte.
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Secondo il nostro staff legale, l’esclusione del candidato dopo la chiusura della graduatoria era illegittima non solo perché in violazione del principio di legittimo affidamento, ma anche perché adottata quando né il Cineca né il Miur potevano più adottarla, ovvero a graduatoria oramai chiusa.
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Il bando, infatti, prevedeva espressamente che il Cineca e il Miur potevano procedere a fare scorrere la graduatoria e a comminare l’esclusione dei candidati che non confermavano l’interesse solo fino all’adozione del provvedimento ministeriale di chiusura della stessa e non dopo.
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Il Tar del Lazio, con decreto cautelare emesso in data odierna, ha confermato le nostre tesi e accolto il nostro ricorso, disponendo il reinserimento del ricorrente in graduatoria e permettendogli la conseguente immatricolazione.
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Chiunque si trovi in situazioni similari può contattare il nostro studio per richiedere il reinserimento in graduatoria ed ambire pertanto alla conseguente immatricolazione. Per ulteriori informazioni potete inviare una mail a [email protected] o compilare il form “Raccontaci il tuo caso” per ricevere una consulenza.
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08/05/2024