Sono in 220 e oggi, una parte di loro, si è riunita in assemblea a Palermo per discutere degli effetti che una recente ordinanza del Tar avrà sul loro futuro.
Il caso è quello dei vincitori del concorso regionale per l’apertura di più di 200 nuove farmacie. Una selezione bandita – ormai più di tre anni fa – dalla Regione Sicilia e che prometteva, in ossequio al principio di concorrenza, l’arrivo di nuovi punti vendita sul territorio siciliano. La storia di questa selezione però, come accade troppe volte, è stata meno rosea delle intenzioni. Sin da subito, infatti, la procedura è stata costellata da difficoltà e carenze burocratiche. Nonostante ciò, passo dopo passo, la valutazione dei curricula degli aspiranti farmacisti si è conclusa e, alla fine, è stata stilata una prima parziale graduatoria di merito. Tutto a posto quindi? Neanche per idea. Il ritardo di alcune città, tra le quali Messina, nell’individuazione delle zone dove far aprire le nuove farmacie ha, di per se, rallentato l’iter di aggiudicazione definitiva. A ciò si è aggiunta l’autentica doccia fredda che, solo poche settimane fa, è arrivata dal Tar Palermo. Secondo i giudici palermitani, infatti, la formazione della graduatoria definitiva va sospesa in quanto i criteri di valutazione – assunti dalla Commissione siciliana – sarebbero illegittimi. In particolare, ed è la tesi dei ricorrenti vittoriosi, in altre regioni d’Italia i titoli sarebbero stati valutati in modo diverso e più meritocratico. Ad oggi, quindi, l’intera procedura è sospesa sino alla conclusione del processo. A farne le spese, dunque, tutti i vincitori della selezione che, da mesi ormai, vivono un dannoso stallo professionale. Per non continuare a restare inermi, oggi numerosi, e arrivando da tutta la Sicilia, si sono riuniti a Palermo per incontrare il nostro staff legale e preparare le opportune contromisure contro la decisione cautelare del Tar. Ad aprire l’animata Assemblea è stato il portavoce dei vincitori, dott. Augello, che ha immediatamente relazionato sui principali problemi che, la sospensione delle assegnazioni, sta provocando in centinaia di famiglie. “La pretesa di risposte chiare da parte di comuni e regione sull’individuazione delle nuove zone di apertura e, al contempo, la voglia di reagire alla statuizione del Tribunale Amministrativo sono, per tutti noi, – afferma Augello – obiettivi improcastinabili“. A rispondere alle domande giunte dalla platea sono stati gli avvocati Mazzarella, Leone e Fell. Il pool di legali, a più riprese, ha spiegato i punti cardine dell’ordinanza resa dal Tar e prospettato le opportune tesi difensive. Alla fine dell’incontro, seguito in streaming in tutta la regione, si è concordato di promuovere un intervento collettivo ad opponendum grazie al quale, tutte le 220 compagini vincitrici, potranno far sentire le loro ragioni nel processo che avrà la sua udienza conclusiva il prossimo 9 dicembre. I non presenti all’incontro potranno ricevere tutte le informazioni desiderate compilando il seguente modulo.
19/07/2016