non hai ricevuto il riconoscimento?
conosci la direttiva 2005/36 UE?
Sebbene esistano diverse fonti normative che disciplinano il riconoscimento di un titolo estero, la procedura da eseguire è spesso farraginosa. Qualsiasi errore, anche banale, può far tardare il riconoscimento del titolo e, conseguentemente, allontanare l’effettivo inserimento nel mondo accademico o professionale. Durante la procedura di riconoscimento, infatti, possono frapporsi plurimi ostacoli, non soltanto burocratici. Fin troppo spesso accade che a seguito di banali errori nella procedura di riconoscimento, l’ente competente decida di rigettare la richiesta, con conseguente necessità per l’istante di adire il Tribunale per vedersi riconosciuto il proprio titolo.
Proprio al fine di ottimizzare il tempo e ridurre il margine di errore, lo studio Legale Leone-Fell & C. ha costituito un team specializzato che si occupa di ogni aspetto della pratica per l’ottenimento del provvedimento di riconoscimento del titolo.
Rapidità, competenze specifiche e costante comunicazione con il cliente costituiscono le caratteristiche del nostro Servizio di Riconoscimento del Titolo Estero.
Studiare all’estero e conseguire lauree e master permette allo studente di imparare lingue differenti, conoscere nuove culture, migliorare il proprio background accademico aumentando le possibilità di trovare lavoro.
Studiare all’estero però non significa perdere il titolo ottenuto una volta tornato in Italia.
Il procedimento di riconoscimento dei titoli accademici è previsto dall’art. 2 della Legge 148 del 2002 che stabilisce «la competenza per il riconoscimento dei cicli e dei periodi di studio svolti all’estero e dei titoli di studio stranieri, ai fini:
È attribuita alle Università ed agli Istituti di istruzione universitaria, che la esercitano nell’ambito della loro autonomia e in conformità ai rispettivi ordinamenti, fatti salvi gli accordi bilaterali in materia.
Pertanto, tali procedure sono direttamente svolte dalle istituzioni di istruzione superiore (università o AFAM).
Il riconoscimento del titolo accademico estero può servire allo studente per:
Il principio che regola il riconoscimento professionale nel territorio dell’UE prevede che un professionista qualificato per un’attività in uno Stato membro possa esercitare la stessa nell’intero territorio dell’UE, senza doversi nuovamente abilitare.
In Italia le professioni si dividono in due categorie:
Concorsi pubblici e progressioni di carriere
L’accesso alla Pubblica Amministrazione italiana avviene generalmente tramite un concorso pubblico. I possessori di un titolo di studio estero di qualsiasi livello (scuola secondaria o istruzione superiore) possono partecipare a concorsi per posti di lavoro presso le amministrazioni pubbliche italiane tramite una procedura di riconoscimento attuata ai sensi dell’art. 38 del Decreto Legislativo 165/2001, come modificato dall’art. 8 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5.
Questa procedura, dunque, è finalizzata alla valutazione del titolo principale richiesto dal bando di concorso. Lo scopo è quello di valutare l’equivalenza del titolo straniero a quello italiano richiesto da un determinato bando di concorso al fine dell’ammissione agli esami di quel concorso, senza che venga rilasciato un titolo italiano (equipollenza)
Viceversa, se si è già in possesso del titolo italiano principale richiesto per la partecipazione ad un concorso e si intenda far valutare altri titoli esteri accessori per l’attribuzione di ulteriore punteggio nei pubblici concorsi o nel caso di progressione di carriera nella pubblica amministrazione, si potrà applicare quanto disposto dall’art. 3 comma 1 lettera a) del DPR 30 luglio 2009, n. 189.
Coloro che si affidano a dei professionisti per far riconoscere il proprio titolo estero riducono notevolmente il sorgere di una fase giudiziale.
Tuttavia, qualora l’ente competente decida di rigettare l’istanza di riconoscimento (o non risponda alla richiesta entro un certo termine) è possibile proporre ricorso al Giudice competente chiedendo il riconoscimento del titolo.
Su questo tema, negli ultimi anni il nostro team legale è stato protagonista del contenzioso nazionale avverso il mancato riconoscimento dei titoli accademici e professionali.
Tra le tante azioni giudiziarie, ha avuto un notevole risalto mediatico l’annosa questione dei docenti abilitati in Romania e in Bulgaria per i quali il Miur ha deciso di non emettere provvedimenti di riconoscimento.
Il nostro team specializzato ha seguito oltre 500 docenti, vincendo un’importante battaglia legale conclusa con il riconoscimento effettivo dei titoli.
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