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Test Ammissione: intervista al Presidente della Rete Universitaria Nazionale Rebecca Ghio

concorso_pubblicoDomani mattina per migliaia di aspiranti medici sarà il giorno della verità. I test di ammissione alla facoltà rappresentano il primo step di una lunga e difficile carriera. Il “numero chiuso” continua ad essere al centro di dibattiti e polemiche. Ne abbiamo parlato con Rebecca Ghio, Coordinatrice Nazionale di Run, RETE UNIVERSITARIA NAZIONALE.

Rebecca, il sistema del “numero chiuso” non si è rivelato così proficuo. Che idea ti sei fatta?

Personalmente, immagino un sistema universitario più libero. Un sistema che possa determinare un tessuto produttivo in grado di creare un mercato del lavoro più libero. Bisognerebbe scegliere in base alle proprie vocazioni il proprio futuro, senza ostacoli.

Il sistema universitario, ad oggi, presenta non pochi problemi…

Purtroppo non viviamo un momento ottimale. Gli atenei presentano molti problemi, le aule non sono spesso adeguate, a volte si ravvisano carenze di personale, occorrerebbe un cambiamento radicale.

Che alternative potrebbero delinearsi al sistema del “numero chiuso”?

Si tratta di un meccanismo non funzionale alle esigenze ed aspirazioni degli studenti. Si potrebbe optare per delle selezioni in itinere, in grado di testare progressivamente le conoscenze acquisite.

Cosa ti senti di dire a tutti i ragazzi aspiranti medici che domani sosterranno i test?

A loro faccio un grande augurio e un caloroso in bocca al lupo. Speriamo che tutto vada per il meglio, senza irregolarità e problemi. Speriamo di assistere ad una selezione regolare, senza imbrogli e vie o canali preferenziali per alcuni soggetti. Gli eventi dello scorso anno di Bari sono l’emblema di uno Stato che non è in grado di organizzare al meglio una selezione concorsuale. La trasparenza deve essere sempre il primo obiettivo.

Molti ragazzi rivendicano sempre più spesso il loro diritto allo studio…

Il diritto allo studio è sacrosanto, ma bisogna anche dire che la politica di orientamento, nelle scuole italiane, è pressochè inesistente. Dovremmo incentivare la funzione di orientamento, aiutare i ragazzi a comprendere le proprie vocazioni, i propri sogni ed aspirazioni. Spesso si arriva nelle università senza aver preso scelte consapevoli o sufficientemente ponderate.

Quali sono gli obiettivi di Run per questo anno accademico?

L’obiettivo è sempre restare al fianco degli studenti, in ogni momento. Il nostro percorso è caratterizzato da passi importanti, significativi. Cerchiamo di sbloccare le assunzioni nel mondo universitario, lavoriamo per creare una vera unità territoriale universitaria. Non devono esistere spaccature tra Nord e Sud, l’obiettivo è realizzare politiche che possano eliminare le divisioni. Da parte nostra non manca l’impegno nel rivolgerci alla classe politica, al Governo: chiediamo fondi per lo studio, investimenti nella cultura e nel sapere, accessi più agevoli alle borse di studio. Camminare insieme agli studenti è, per Run, di fondamentale importanza: abbiamo aderito con entusiasmo alla realizzazione del Manuale di sopravvivenza per i test di Medicina (clicca qui per scaricare il Manuale). Il primo impatto con il mondo universitario è straordinariamente importante, definisce il successo stesso del percorso formativo. Strumenti come il Manuale sono di grande aiuto per i ragazzi.

10/12/2015

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