Test Medicina, ricorso contro l’annullamento della prova per mancata sottoscrizione anagrafica
Una semplice dimenticanza che rischia di compromettere un percorso di studi e porre fine ai sogni e alle ambizioni di molti diciottenni, che sperano di indossare il camice bianco.
Questa mattina, infatti, centinaia di ragazzi resteranno delusi, visto che per essersi dimenticati di sottoscrivere l’anagrafica, vedranno annullati i loro test di ingresso alla facoltà di Medicina.
Una vera ingiustizia, se si considerano tutti i sacrifici compiuti per la preparazione ai test.
Test Medicina, la diffida presentata dallo studio
Già in passato lo studio legale Leone-Fell & associati si era premurato nel promuovere una diffida gratuita, per consentire ai candidati di sanare la propria irregolarità e non andare incontro, dunque, all’annullamento della prova.
Gli Atenei ed il MIUR non hanno dato riscontro ed hanno annullato le prove di centinaia di candidati.
Per tale motivo, da oggi non si può più attendere. Occorre promuovere il ricorso per chiedere l’immissione in graduatoria dei candidati che hanno avuto annullata la prova.
Test Medicina, le vittorie dello studio
L’anno scorso lo studio legale Leone-Fell &associati ha vinto tutti i ricorsi aventi ad oggetto questo tema. Il Tar Lazio, infatti, riconobbe il diritto dei nostri ricorrenti ad essere inseriti all’interno delle graduatorie, “non costituendo la mancata sottoscrizione della scheda anagrafica motivo per l’annullamento della prova”.
Siamo convinti che anche quest’anno ci siano ampi margini di vittoria in ragione di quanto affermato dal Supremo Organo di giustizia amministrativa, ovvero il Consiglio di Stato (parere n. 677/2016), secondo il quale – relativamente al concorso dello scorso anno – si censura “l’eccessivo formalismo della verifica, sostanzialmente automatica”, evidenziando che “una concezione sostanzialistica, che ispira le regole della partecipazione ai concorsi pubblici, avrebbe dovuto indurre l’Amministrazione a considerare che l’indicazione dei dati da parte dei candidati costituisce già una presunzione di veridicità, salva una successiva verifica in senso contrario da parte dell’Amministrazione”. Il Consiglio di Stato ha quindi statuito che “nella valutazione dei contrapposti interessi prevale quello del ricorrente a partecipare ai corsi per i quali non è prevista la ripetizione”.
Test Medicina, il ricorso dello studio legale Leone-Fell & associati
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29/09/2016