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Scuola, la legge 107 e le supplenze: cronistoria di un valzer senza fine

arton32494L’anno scolastico non è ancora giunto al giro di boa ma continua a registrarsi il valzer delle supplenze nelle scuole italiane. Si verificano in tutta Italia casi di classi che hanno visto avvicendarsi almeno 4-5 docenti su una disciplina. Durata media per l’incarico: 2-3 settimane. Ma facciamo un passo indietro, volgendo lo sguardo all’inizio dell’anno scolastico.

Tutto comincia a settembre, con le nomine annuali qualche giorno prima delle nomine in fase B che devono completarsi entro il 15 improrogabilmente. Ad un certo punto il Ministero si accorge che su 16.500 cattedre circa la metà sono rimaste vacanti. Il 30 settembre ancora oltre 8.300 cattedre risultavano vuote, si attendeva quindi la nomina dei supplenti dalla seconda e terza fascia visto che le graduatorie erano esaurite.

Le nomine, però, vengono date “sino ad avente diritto” e non sino al 30 giugno, quindi senza vincolo né garanzie per la scuola. Così, almeno, dice il Ministero. Ma vi è di più. Infatti, grazie alle nomine annuali molti degli altri 8.000 docenti nominati in fase B non assumono incarico nella scuola di destinazione, ma rimangono con la loro cattedra annuale (perché già nominati), come richiesto caldamente dai sindacati. Tutto questo da un lato “salva” i docenti dal dover partire entro il 15 settembre e quindi consente al ministero di evitare polemiche sulle cosiddette “deportazioni”, dall’altro lascia libere quasi tutte le cattedre in fase B che vengono date con nomina annuale sino all’avente diritto. Il tutto con i ritardi legati alle varie procedure.

scuolaPoi succede dell’altro. Non contenti del caos creato, al Ministero si decide che entro il 10 dicembre devono essere immessi in ruolo anche i docenti in fase C, quelli su potenziamento. Il tutto non era neanche specificamentre previsto nella legge 107, che afferma in modo chiaro che le nomine andavano fatte solo giuridicamente perché oltre il termine di inizio delle lezioni. 48.000 docenti già in gran parte nominati su cattedra annuale lasciano il loro incarico per assumere incarico su potenziamento. Si liberano, quindi decine di migliaia di cattedre ad inizio anno inoltrato, dopo quasi 3 mesi di scuola.

Le scuole si sono viste private di circa l’8% del corpo docenti. Altre settimane con cattedre vacanti e nuove nomine da parte delle scuole. Nel frattempo, tanti insegnanti vengono nominati su assenze per malattia, quindi per supplenze brevi. Questi, chiamati per un posto per tutto l’anno, lasciano la loro supplenza per qualcosa di meglio.

fisco-2015-10-concorso-scuola-bigIl risultato finale è un gioco perverso nel quale un docente passa da un incarico all’altro, in stile “Monopoli” e le scuole cambiano insegnanti in continuazione. Nel frattempo gli istituti cercano di “tamponare” con i “tappabuchi” appena arrivati su potenziamento, ma possono farlo per un massimo di 10 giorni. Quindi una lunga malattia o una gravidanza e la conseguente assenza di un docente comportano sostituzioni a cascata quasi senza soluzione di continuità. Prima arriva il supplente, poi questi va via, arriva il “potenziatore” ma solo per 10 giorni, poi arriva un altro supplente, ma capita che egli trovi di meglio perché nel frattempo altre scuole che si affannano a nominare su incarico annuale offrono qualcosa di meglio. Il risultato? L’aumento del personale e addirittura una crescita in modo esponenziale dei disagi nelle scuole. La speranza è che, in un futuro non lontano, tali criticità possano essere eliminate.

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25/01/2016

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