Nel nostro ordinamento fiscale è presente una disposizione legislativa con la quale si è previsto che i dati e gli elementi attinenti ai rapporti con gli finanziari possono essere posti a base delle rettifiche e degli accertamenti se il contribuente non dimostra di averne tenuto conto per la determinazione del reddito o che non hanno avuto rilevanza allo stesso fine.
Cosa significa tutto questo?
In altri termini, l’Agenzia delle Entrate può effettuare una verifica di tutte le movimentazioni che transitano sul nostro conto corrente e invitarci a fornire una spiegazione puntuale su ognuna di queste.
Se all’esito del contraddittorio non dovessimo ricordare o provare documentalmente i fatti che hanno giustificato quell’operazione, allora l’Ufficio sarebbe legittimato ad emettere un accertamento nei nostri confronti.
In tutti questi casi l’assistenza di un professionista è essenziale.
Non sempre i controlli operati dall’Agenzia delle Entrate colgono nel segno e spesso gli avvisi di accertamento emessi a seguito di indagini bancarie si dimostrano infondati, in tutto o in parte.
In tutti questi casi, rivolgersi ad un esperto si traduce, il più delle volte, in un notevole risparmio di denaro con tutti gli effetti positivi che tutto questo può produrre.
Al contrario, tentare di risolvere la situazione personalmente o, peggio ancora, restare inerti dinanzi alla notifica di un avviso di accertamento potrebbe verificarsi un comportamento altamente dannoso.
Per comunicare direttamente con il nostro staff legale invia una mail a [email protected]
03/10/2019