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Concorso DS, i file log e i dubbi sulla legittimità della prova scritta

Con una recente sentenza, il Tar Lazio ha ordinato la consegna del codice sorgente del software gestito dal consorzio Cineca che contiene gli identificativi alfanumerici per l’associazione dei compiti anonimi con i nomi e i cognomi dei candidati che hanno partecipato al concorso per Dirigenti scolastici 2017.

Il sospetto, secondo i ricorrenti, era quello che in realtà i codici identificativi avessero permesso l’identificazione dei candidati anche durante le fasi di correzione dei compiti e che quindi fosse stato violato l’anonimato.
Oltre a questo, sono stati segnalati altri errori legati all’utilizzo dei sistemi informatici, tablet e computer, anche nell’attribuzione dei punteggi e degli elaborati ai rispettivi candidati.

“Nel processo amministrativo, in particolare, sono ammesse solo alcune tipologie di intervento – scrivono i giudici nella sentenza. (…) Al riguardo, pare opportuno richiamare la definizione contenuta nella legge n. 241/90, ove stabilisce che il “documento amministrativo” accessibile è rappresentato da “ogni rappresentazione grafica, fotocinematografica, elettromagnetica o di qualunque altra specie del contenuto di atti, anche interni o non relativi ad uno specifico procedimento, detenuti da una p.a. e concernenti attività di pubblico interesse”.
Con riferimento ai codici sorgente, i giudici si interrogano se tali dati possono essere qualificati alla stregua di un documento amministrativo o, comunque, di una sua rappresentazione informatica”.

Come si evince anche dagli atti depositati dal Cineca, il “codice sorgente” di un software è rappresentato dal testo di un algoritmo di calcolo scritto in un linguaggio di programmazione volto a definire il flusso di esecuzione del programma. In tal caso, le attività strumentali svolte dal software sarebbero dunque qualificabili alla stregua di attività amministrativa rilevante.

“Chiarita la riconducibilità dell’algoritmo del programma informatico utilizzato per lo svolgimento delle prove scritte del concorso nell’alveo dei documenti accessibili ai sensi della legge n. 241/90 – scrivono i giudici – atteso che il programma, nella sua interezza, ha presieduto allo svolgimento di un’attività amministrativa di indubbio interesse pubblico, il Collegio ritiene di procedere con la verifica circa la sussistenza, in capo agli istanti, del requisito soggettivo previsto dalla norma”.

Accogliendo il ricorso, il Tar Lazio ha dunque riconosciuto il diritto di accesso al codice sorgente del software utilizzato per lo svolgimento della prova scritta del concorso per la selezione dei dirigenti scolastici, considerabile alla stregua di un atto amministrativo.

Ebbene, a seguito della pubblicazione di tale sentenza, l’Amministrazione ha rilasciato gli atti richiesti, dai quali – secondo gli esperti del settore – emerge effettivamente una lesione del diritto all’anonimato.

Alla luce di questa sentenza, è possibile richiedere l’accesso agli atti anche da parte dei docenti che non lo avessero ancora fatto, anche per i file log di tablet e pc utilizzati durante le prove di un concorso per verificare la correttezza del programma informatico utilizzato durante lo svolgimento della loro specifica prova e delle relative procedure.

Qualora l’amministrazione dovesse rigettare tale richiesta è possibile proporre ricorso avverso il diniego e ottenere le informazioni necessarie per dimostrare eventuali malfunzionamenti e ottenere l’esatta attribuzione del punteggio.

Per maggiori informazioni invia una mail a [email protected]



18/01/2022

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