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Decaduto per l’Università la Sapienza, il Consiglio di Stato lo riammette

Non aveva sostenuto esami per otto anni consecutivi, per tale ragione l’Università degli studi di Roma “La Sapienza” l’aveva dichiarato “decaduto” dallo statuts di studente. Fa ricorso e i giudici amministrativi annullano il provvedimento e la riammettono all’università.

L’ateneo l’aveva dichiarato decaduto,  ai sensi dell’art. 149 del T.U. 1933/1592, dall’anno accademico 2014/15, per non aver superato esami per otto anni accademici consecutivi, ovvero che fosse intercorso tale periodo tra due esami.

L’Università, infatti, fino a quel momento gli aveva permesso di prenotare e sostenere regolarmente gli esami universitari, nonché di partecipare alle lezioni, fino alla comunicazione di intervenuta decadenza. Lo studente ha così proposto ricorso al Tar e i giudici amministrativi gli hanno dato ragione. Non accettando tale decisione, l’ateneo ha proposto appello. Il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del Tar  e stabilito che “dalla prosecuzione della carriera universitaria da parte dell’appellato, conseguente alla gravata ordinanza del giudice di primo grado, non deriva all’Amministrazione danno grave ed irreparabile consentendo, di fatti, al ricorrente la prosecuzione della carriera universitaria”.

Chiunque si trovasse in una situazione simile, con un provvedimento di decadenza, può contattare il nostro studio legale, inviando una mail a [email protected], per ottenere la dovuta tutela.

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10/10/2019

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