Aveva svolto la seconda prova orale dell’esame di abilitazione forense presso la Seconda sottocommissione della Corte d’Appello di Potenza ma non l’aveva superata, ottenendo 88 punti, ovvero un punteggio inferiore al voto minimo fissato in 108 punti. Ha così richiesto l’accesso agli atti e, notando alcune irregolarità procedurali nei verbali, ha proposto ricorso. I giudici del Tar Basilicata hanno accolto il ricorso, disponendo la ripetizione della seconda prova orale.
Dalla lettura dei verbali, è emerso che i tre commissari non avrebbero indicato i voti da assegnare al candidato. “L’unico modo – scrivono i giudici – per documentare l’assolvimento dell’obbligo stabilito dal predettto art. 6, comma 1, D.M. 14.9.2020, che ogni commissario deve dichiarare il voto attribuito, è la verbalizzazione dei voti assegnati da ciascun commissario”.
La mancanza di tale atto rappresenta un’irregolarità che può essere contestata in sede di ricorso, poiché rende nulla la valutazione del candidato.
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28/04/2022
