Diverse le illegittimità riscontrate al concorso per 120 commissari di polizia. Prima fra tutte, il limite d’età. Il bando prevede infatti il non superamento del 30esimo anno di età, limite abbassato (da 32 a 30 anni) per l’adozione del decreto ministeriale n. 103 del 13.7.18. Inoltre, secondo il nostro staff legale, vi è un’evidente disparità trattamento tra chi ha svolto il servizio militare e chi no.
Anche il Tar Lazio, con una recente ordinanza ha riammesso al concorso un candidato che aveva superato il limite d’età previsto dal bando di concorso per 19 commissari psicologi di polizia, specificando che “non appare manifestamente infondata la questione dedotta sul limite di età previsto per la partecipazione alla procedura con riferimento alla specifica tipologia del ruolo del personale in concorso”.
Inoltre, poiché a breve si terrà la fase orale del concorso per 120 commissari di polizia, è bene ricordare che se il voto non è supportato da un’accurata motivazione rispondente ai criteri di valutazione, anch’essi definiti dalla commissione prima della fase orale, il giudizio può essere contestato.
Il Tar ha infatti accolto i ricorsi presentati dai candidati che hanno partecipato al concorso per 20 commissari di polizia e hanno ottenuto un’inidoneità all’orale, supportata da una semplice votazione numerica.
Scrivono infatti i giudici che il voto numerico non appare sufficiente quale motivazione del provvedimento di inidoneità, ma tale votazione deve essere adeguatamente motivata sulla base dei criteri di valutazione che devono essere fissati, in maniera chiara e dettagliata, e decritti nei verbali di commissione. In mancanza di ciò, la valutazione può essere contestata e può essere richiesta la ripetizione della prova.
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17/01/2020