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Pace fiscale, contenziosi aperti con il Fisco? Ecco l’idea del Governo per mettersi in regola

pace fiscaleLa manovra che l’attuale Governo si appresta a varare con un decreto collegato alla Legge Finanziaria ha come finalità quella di consentire alla gran parte dei contribuenti che hanno un contenzioso aperto con il fisco di regolarizzare la propria posizione mediante il pagamento di un importo percentuale da calcolare sull’imposta dovuta, al netto di sanzioni e interessi che verrebbero meno. L’idea del Governo è quella raggiungere una pace fiscale, attraverso diverse procedure di regolarizzazione (condono liti fiscali, rottamazione ter, dichiarazione integrativa e liti potenziali).

Pace fiscale, chiusura liti

Il contribuente avrà uno sconto da parte del Fisco per la chiusura delle liti pendenti, assicurando una riduzione forfettaria di quanto preteso: l’importo potrebbe essere dimezzato per chi ha vinto in primo grado o limitare l’esborso per definire la lite al 20% delle maggiori imposte richieste al secondo grado.

Pace fiscale, rottamazione ter

Una manovra che promette un piano di pagamenti più dilazionato nel tempo con rate che potrebbero essere spalmate anche fino a 5 anni. Rottamazione-ter e nuova definizione delle liti pendenti potrebbero viaggiare di pari passo. Se il ruolo per il quale il contribuente ha chiesto la sanatoria scaturisce da un contenzioso, si potrà chiudere la lite pendente portando a scomputo quanto già versato per la rottamazione.

Pace fiscale, dichiarazione integrativa

Al momento, l’idea è quella di potenziare l’attuale meccanismo di ravvedimento, ossia l’autocorrezione del contribuente sulle annualità ancora accertabili (dal 2013 al 2017). Una sorta di compliance rafforzata grazie alla quale si potrà pagare il 20% di imposte sul maggior reddito fatto emergere. Il tutto però entro i 500mila euro.

Pace fiscale, le liti potenziali

Per chi è stato già raggiunto da una contestazione del Fisco, si potrà ipotizzare una chiusura, evitando sanzioni e interessi, e ridiscutendo le maggiori imposte richieste in contraddittorio con gli uffici.

Attualmente però non si conoscono ancora i criteri che verranno utilizzati per l’individuazione dei contribuenti che potranno accedere al beneficio e l’unica certezza sembrerebbe essere quella relativa alle liti fiscali pendenti.
Pertanto, in attesa che tutte le indiscrezioni trovino conferma in un provvedimento definitivo, chiunque dovesse ricevere un atto impositivo da parte del Fisco dovrà valutare attentamente l’opportunità di instaurare un giudizio tributario, rivolgendosi al nostro studio legale, inviando una mail a [email protected], in modo da garantirsi la successiva possibilità di usufruire della pace fiscale.
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18/10/2018

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