Concorso 1479 allievi Agenti di polizia penitenziaria

Partecipa al Ricorso avverso il LIMITE D'ETÀ

Lo Studio Leone - Fell ha deciso di proporre un ricorso per contestare il limite d'età previsto dal bando di concorso per 1.479 allievi agenti di Polizia penitenziaria.  

Se hai 31 anni non compiuti chiederemo al giudice la tua ammissione al concorso!

Il concorso

Il Ministero della Difesa ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo bando di Concorso pubblico, per titoli ed esami, per 1.479 allievi agenti di Polizia penitenziaria.

Il bando prevede la partecipazione di candidati tra i 18 e i 28 anni non compiuti. Il limite di età è fissato nel «non aver compiuto e quindi superato gli anni ventotto», ed è elevato «di un periodo pari all’effettivo servizio militare prestato e comunque non superiore a tre anni, ai sensi dell’art. 2049 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66;».

A differenza dei Civili, gli ex Militari con 3 anni di servizio potranno partecipare sino ai 31 anni non compiuti.

Disparità di trattamento

Anche in questo concorso il limite d’età è fissato a 28 anni non compiti. Tuttavia il limite è elevabile fino a un massimo di 3 anni (31 anni compiuti) in base all’effettivo periodo di servizio militare prestato.

Si tratta di un’illegittima disparità di trattamento tra i candidati civili (limite 28 anni) e i militari (31 anni). 

Qualora infatti la ratio del limite di età fosse da rinvenire nel possesso di determinate capacità fisiche particolari, non avrebbe alcun senso imporre il limite di età differenziato in base agli anni di servizio militare prestato.

Requisiti per partecipare al ricorso

Avere un’età compresa tra 28 e 31 anni non compiuti 

Essere in possesso di tutti gli altri requisiti previsti dal bando

Costo e obiettivi

Il costo del ricorso comprende:

Il ricorso ha un costo di 200 €

Informati sul ricorso

Parlano di noi

Chi siamo

Lo studio legale Leone-Fell & C. da oltre 8 anni è al fianco dei concorrenti per combattere le ingiustizie e le scorrettezze che spesso avvengono durante i Concorsi pubblici.
Per noi la tutela dei diritti significa avere ben presente da quale parte della “barricata” è necessario stare. Stiamo dalla parte di chi ha subito un torto, di chi insegue i silenzi di una burocrazia sorda e inadeguata, di chi si vede negare un proprio diritto a causa di una procedura o di un concorso, profondamente viziato. Siamo al fianco anche di chi non può coronare il proprio sogno a causa di un diritto che resta lettera morta.
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