Il Ministero della Salute aveva subordinato il riconoscimento del titolo di Igienista dentale conseguito in Spagna all’espletamento di misure compensative abnormi, che consistono in un tirocinio di adattamento della durata di 27 mesi o in una prova attitudinale per un totale di 133 CFU.
Il TAR ci ha già dato ragione, annullando le misure compensative disposte per i nostri assistiti. Si tratta di una richiesta eccessiva, considerando che la durata complessiva del corso per conseguire il titolo in Italia è di soli tre anni.
Riconoscere il titolo in Italia
Dopo avere conseguito il titolo sarà necessario attivare un procedimento di riconoscimento per svolgere la professione anche in Italia. Al Ministero compete il riconoscimento dei titoli professionali entro un termine di non oltre 4 mesi (120 giorni) dalla presentazione della documentazione.
Il nostro studio offre supporto e assistenza legale nella presentazione dell’istanza, fino all’effettivo riconoscimento. Grazie alla nostra assistenza, centinaia di professionisti sono riusciti ad ottenere il provvedimento di riconoscimento in tempi ristretti e senza necessità di affrontare ulteriori ricorsi.
Procedimento di riconoscimento, cosa fare se il Ministero non risponde entro 120 giorni?
Se il Ministero non risponde entro 120 giorni, sull’istanza presentata dal professionista si formerà il silenzio inadempimento. Per non perdere la possibilità di ottenere il riconoscimento il professionista dovrà quindi presentare ricorso entro un anno. Il ricorso è necessario ad evitare che il Ministero non abbia più alcun termine entro cui rispondere all’istanza di riconoscimento. A seguito del ricorso, infatti, l’amministrazione verrà obbligata dal Giudice ad emettere immediatamente il decreto di riconoscimento.
Il nostro studio ha sempre ottenuto risultati positivi in sede di ricorso avverso il silenzio, consentendo ai professionisti di ottenere così il provvedimento sperato in tempi certi.
Riconoscimento subordinato ad eccessive misure compensative
Il Ministero potrebbe però subordinare il riconoscimento del titolo all’espletamento di misure compensative. Nella maggior parte dei casi, tali misure risultano essere eccessive ed è dunque possibile contestarle tramite ricorso.
Abbiamo ottenuto decine di provvedimenti che hanno annullato o ridotto le misure compensative eccessive.
Rigetto dell’istanza di riconoscimento
Capita spesso che il Ministero rigetti l’istanza di riconoscimento del titolo senza una precisa motivazione. In questi casi è possibile contestare il rigetto e obbligare il Ministero a valutare nuovamente l’istanza presentata.
Negli ultimi anni abbiamo ottenuto oltre 120 provvedimenti positivi di annullamento del provvedimento di rigetto.
Cosa possiamo fare per te:
1) Hai ricevuto l’atto di diniego o di misure compensative?
Devi fare immediatamente ricorso e impugnare il provvedimento.
2) Non hai ancora richiesto il riconoscimento?
Invieremo noi la richiesta con una nota di accompagnamento per evitare il rigetto.
3) Sei in attesa di risposta dal Ministero?
Superati 120 giorni contattaci per fare ricorso avverso il «silenzio».
4) Hai una sentenza positiva ma il Ministero non la esegue?
Faremo un giudizio di «ottemperanza» per imporre al Ministero di rispettare il provvedimento del giudice.
5) Hai accettato la misura compensativa e sono decorsi i termini per impugnarla (60/120 giorni)
Notificheremo un’istanza di riapertura del procedimento (se lo Stato ha violato la normativa europea puoi richiedere la riapertura del procedimento sulla cui base è stato emesso il tuo decreto).
Lo Studio legale Leone – Fell & C. da anni supporta studenti e professionisti che conseguono un titolo all’estero o nell’UE per ottenere il riconoscimento in Italia.
La tutela dei diritti per noi significa stare dalla parte di chi ha subito un torto, un’ingiustizia, di chi insegue i silenzi di una burocrazia sorda e inadeguata, di chi si vede negare una prerogativa, di chi non può coronare il proprio sogno a causa di un diritto che resta lettera morta. Per noi la tutela dei diritti significa avere ben presente da quale parte della “barricata” è necessario stare.
Stiamo dalla parte di chi ha subito un torto, di chi insegue i silenzi di una burocrazia sorda e inadeguata, di chi si vede negare un proprio diritto a causa di una procedura o di un concorso, profondamente viziato.
Innovazione, etica e tutela dei diritti sono diventati per noi un “mantra” quotidiano ed è grazie a ciò che il nostro gruppo di lavoro, in poco tempo, è diventato uno dei massimi protagonisti nel panorama del diritto amministrativo italiano.
Nel corso degli ultimi anni abbiamo aiutato oltre 4000 studenti ad entrare a Medicina e coronare il proprio sogno.