Con bando di concorso pubblicato il 25 luglio 2014, il Ciapi di Piolo Gargallo ha indetto un procedura concorsuale per per l’assunzione del personale da impiegare per le misure offerte dalla c.d. “Garanzia Giovani”.
Riteniamo che la selezione pubblica effettuata da Ciapi sia affetta da varie illegittimità e pertanto ricorrono i presupposti per presentare un ricorso al Tribunale Amministrativo Siciliano.
Il nodo cruciale del ricorso ruota attorno alla qualificazione del concetto di “Politiche attive del lavoro”.
Ebbene, tra i requisiti previsti dal bando di gara (art. 2, lett l) è richiesta un esperienza professionale, non inferiore a due anni, in materia di politica attiva del lavoro.
Tale esperienza, secondo quanto stabilito dal Ciapi, sarebbe riscontrabile soltanto per i soggetti appartenenti ai “Servizi formativi“ (una delle tre filiere di cui si compone la formazione professionale).
Pertanto, circa 500 soggetti sono stati esclusi dalla procedura in modo illegittimo poiché non possiederebbero il requisito professionale sopra indicato.
Infatti, le intenzioni del Ciapi-Priolo sarebbero state quelle di restringere la categoria degli idonei al concorso esclusivamente ad una filiera del comparto della formazione, cioè ai “Servizi Formativi”.
In tal modo sono stati esclusi, in modo illegittimo, i comparti relativi a “Interventi Formativi” e “Obbligo Formativo” (le altre due filiere della formazione professionale).
L’azione legale si propone di denunciare le illegittimità della procedura al fine consentire a tutti i ricorrenti esclusi, l’inserimento nella graduatoria definitiva con consequenziale sottoscrizione del contratto o il risarcimento del danno derivante dalla mancata contrattualizzazione.
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20/06/2016