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Rubrica, #sarannoavvocati: I consigli per il terzo giorno di scritti

Questa settimana la Rubrica #sarannoavvocati si occuperà di sviscerare le insidie dell’ultima prova che sarete chiamati a svolgere: l’atto giudiziario.

424bTerza prova: L’atto Giudiziario

E’ preliminarmente opportuno ricordare che la stesura dell’atto giudiziario richiede sintomatiche conoscenze relative sia al diritto sostanziale (diritto civile, penale, amministrativo), sia al diritto processuale (procedura civile, penale, amministrativa).

Ed infatti, i presupposti su cui si basa l’atto risultano in concreto essere opposti rispetto a quelli utilizzati per lo svolgimento del parere.

Nel redigere il parere all’esame siete chiamati ad elargire validi consigli al vostro cliente immaginario. In qualità di aspiranti giuristi dovete innanzitutto focalizzare l’attenzione sui principali istituti giuridici estrapolabili dalla traccia ed, infine, proporre una valida soluzione del caso.

Per la redazione, invece, di un atto giudiziario, è necessario che abbiate svolto, in maniera a dir poco proficua, i due anni di pratica. Questa prova, infatti, richiede adeguate conoscenze giuridiche, sia teoriche, sia pratiche. In qualità di candidati, assunte le vesti dell’avvocato, siete tenuti, da un lato, a desumere dalla traccia quale sia l’atto giudiziario più idoneo, dall’altro, ad attuare una vera e propria osmosi tra strumenti di diritto processuale e diritto sostanziale. Pertanto, la redazione dell’atto impone l’ottemperanza ad appositi schemi giuridici.

In sintesi, nel redigere l’atto giudiziario, dovete uniformarvi ad alcune, sintomatiche, norme consuetudinarie. Non dovrà essere vostra cura, infatti, ricondurre nel corpo dell’atto stesso tutte le teorie riguardo la proposta quaestio iuris, ma solo quella favorevole al cliente. La vostra ricerca si limiterà nell’avvalorare e argomentare la sola tesi utile al caso prospettato; magari, confutando anche quella avversa.

Ovviamente, la preferenza dell’atto da realizzare, sia esso quello di civile, di penale o di amministrativo, dovrebbe ispirarsi a quanto da voi affrontato durate il periodo di pratica forense, ma non è il caso di autolimitarsi a priori e ricordarsi di potersi cimentare anche con materie un po’ meno conosciute: non tutti gli atti richiedono una particolare struttura e, comunque, la libertà della forma che informa il nostro ordinamento consente una certa autonomia di stesura. Prestate, piuttosto, molta attenzione, nell’intestazione, alla competenza del giudice, nell’epigrafe, alle generalità delle parti e, in calce, non dimenticarsi di apporre data, firma e la giusta procura!

avvocatoAtto di diritto civile

Una delle prove dell’esame scritto per l’abilitazione forense è la redazione dell’atto di diritto civile. Dato un caso il candidato dovrà assistere l’ipotetico cliente interpretando la fattispecie.

La prima cosa da fare è centrare la forma giusta: la legge, infatti, prevede determinati atti a seconda dello scopo. Facciamo un esempio pratico: in risposta ad un atto citazione andrà redatta una comparsa di costituzione. Per essere ammessi all’orale dunque occorre prima di tutto che l’atto rispecchi il legame tra forma e scopo.

Una volta scelto l’atto da scrivere all’uopo, occorre fare mente locale per consultare tutte le disposizioni normative che lo disciplinano. Attenzione perché non sempre sono tutte concentrate, ma potrebbero essere anche nel codice di diritto sostanziale.

Vanno in secondo luogo verificate la legittimità delle parti, dunque sia quella attiva che quella passiva, e del giudice chiamato a jus dicere sulla causa.

Come per il parere, il passo successivo è rappresentato dalla ricerca giurisprudenziale: evitate di riportare tutte le sentenze che trovate a vostro favore in modo temporale o casuale. La trattazione deve seguire un senso logico ed essere personale.

Rammentate che tutti gli elementi utili per lo svolgimento sono presenti nella traccia: ciò significa che, se per la vostra argomentazione dovete necessariamente ricorrere ad elementi aggiuntivi e fantasiosi, allora sarete andati fuori traccia. Se mancano dei dati sensibili, quali date, potete ricorrere ai puntini di sospensione.

Fondamentali risultano, infine, le conclusioni dell’atto: qui deve essere sintetizzata la vostra richiesta al giudice, sulla base di tutte le premesse esposte.

La prossima settimana, all’interno di #sarannoavvocati, forniremo i consigli per la redazione dell’atto di diritto penale (uno dei più scelti) e di diritto amministrativo!

Articolo a cura di Floriana Barbata

 

19/04/2017

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