A distanza di poco più di otto mesi dallo svolgimento delle prove d’ammissione alle scuole di specializzazione si cominciano a delineare i possibili scenari sui ricorsi presentati al Tar del Lazio.
Ebbene, nonostante il giudice di primo grado (Tar Lazio) si è pronunciato negativamente sulle nostra richieste di ammissione in sovrannumero alle scuole di specializzazioni, sembra che il Consiglio di Stato abbia aperto possibili spiragli in relazione all’accoglimento dei ricorsi.
Ed infatti, come si legge nelle prime ordinanze del Consiglio di Stato (n. 2462, 2441, 2464, 2463, 2461), i ricorsi presentano margini per potere essere accolti con l’effetto di consentire ai ricorrenti l’ingresso nelle scuole di specializzazioni in medicina.
L’accoglimento delle domande di ammissioni non risulterebbe soddisfare completamente le pretese dei ricorrenti.
Infatti, nelle prime ordinanze si legge che il Consiglio di Stato “accoglie l’istanza cautelare in primo grado disponendo l’ammissione con riserva del ricorrente, senza borsa di studio”.
Sembrerebbe, infatti, che ad un primo esame (proprio della fase cautelare) non possa, per cause di bilancio, essere concesso l’assegno previsto per i tirocinanti ammessi in sovrannumero nelle scuole di specializzazione.
Per quanto riguarda i nostri appelli, attendiamo che il Consiglio di Stato fissi l’udienza in cui discutere le nostre ragioni dinnanzi al Collegio.
Anche per i nostri ricorrenti potrebbero presentarsi gli stessi risultati, con l’effetto di accedere alle scuole di specializzazione senza la borsa di studio.
A questo punto al Consiglio di Stato è demandato il compito di fare giustizia.
10/12/2015