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Test per l’accesso alle specializzazioni mediche: presto un nuovo ricorso

Dopo il disastro dei test d’ammissione, il Cineca è autore di un altro pasticcio che, questa volta, colpisce i medici che hanno partecipato al concorso nazionale per l’accesso alle specializzazioni. Ed infatti è lo stesso Ministero che, con una nota di ieri, ha fatto sapere che è stato  “rilevato una grave anomalia nella somministrazione delle prove scritte del 29 e 31 ottobre che riguardavano rispettivamente le scuole dell’Area Medica e quelle dell’Area dei Servizi Clinici. Il Miur ha immediatamente chiesto un approfondimento al Cineca, il Consorzio interuniversitario incaricato di somministrare i test, che, tramite lettera ufficiale inviata al Ministero ieri sera alle ore 20.52, ha ammesso “un errore nella fase di codifica delle domande durante la fase di importazione” di queste ultime nel data-base utilizzato per la generazione dei quiz. A causa di questo errore sono stati invertiti i quesiti delle prove del 29 ottobre con quelli del 31 ottobre. L’inversione ha riguardato esclusivamente le 30 domande comuni a ciascuna delle due Aree, Medica e dei Servizi Clinici”.
Insomma un altro pasticcio che, unito alle già discutibili procedure scelte per lo svolgimento dei test (l’utilizzo di pc, la dislocazione delle sedi ecc..), ci fa ritenere che anche in questo caso debba essere la Giustizia a tutelare i diritti dei futuri specializzandi. Domani il Ministro Giannini emanerà un nuovo decreto che, probabilmete, imporrà la ripetizione dei due test incriminati nella unica giornata del 7 novembre… anche questa scelta ci sembra scellerata.
Ecco spiegato il perchè:
1) il preavviso temporale è troppo breve. Fissare la data della prova solo 4 giorni prima, oltre ad essere in contrasto con la normativa di riferimento, rischia di impedire la fruizione della prova a quanti, legittimamente, il prossimo 7 novembre hanno già assunto impegni lavorativi e familiari.
2) unire in una unica giornata due prove (per un totale di 60 domande) significa snaturare la natura stessa del test e, al contempo, renderlo ancora più difficile…
3) chi paga le spese per la nuova giornata di test? Oltre infatti all’esosa tassa di partecipazione, tutti i candidati hanno già inutilmente sostenuto i costi di due giorni di trasferte alle quali aggiungere quelle di giorno 7!
Per queste e altre ragioni, riteniamo che sia necessario approfondire le questioni giuridiche afferenti a tale pasticcio, invitando tutti, sin da subito, ad inviare una email di segnalazione a [email protected].
Raccoglieremo le vostre istanze e valuteremo la possibilità di promuovere un ricorso collettivo nazionale che possa restituire dignità a tutti i futuri specializzandi.

28/04/2015

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