Oggi gli Atenei che consentono in concreto
il trasferimento dall’estero sono una minoranza.
L’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato chiude una vicenda annosa e detta un principio che pone fine a clamorosi contrasti giurisprudenziali tra gli organi di giustizia amministrativa: da oggi in poi, gli studenti iscritti in una facoltà straniera di Medicina potranno trasferirsi in Italia senza dover superare dei test d'ammissione.
Nei fatti, con tale sentenza, i Giudici spalancano le porte del ritorno in Italia agli studenti che, per evitare l'ingiusto ostacolo del quiz d'ingresso, erano emigrati verso gli atenei stranieri.
Si legge nell'ordinanza: "se la prova è volta ad accertare la predisposizione per le discipline oggetto dei corsi è vieppiù chiaro che tale accertamento ha senso solo per i soggetti che si candidano ad entrare da discenti nel sistema universitario, mentre per quelli già inseriti( in università straniere) non si tratta più di accertare , ad un livello di per se presuntivo l'esistenza di una predisposizione di tal fatta , ma valutarne l'impegno complessivo di apprendimento".
I casi più ricorrenti che ci è capitato di affrontare sono: l’apposizione di un giudizio esclusivamente numerico e privo di motivazione scritta, difetto o erronea motivazione nell’annullamento degli elaborati, mancato sorteggio delle domande da sottoporre nell’esame orale e, in generale, piccole e grandi violazioni della procedura prestabilita dai bandi e dalle leggi.
Come testimoniato dai nostri precedenti giurisprudenziali, più volte abbiamo ottenuto, da parte dei Giudici del Tar, un nuova correzione degli elaborati, il passaggio con riserva alla fase orale, la convocazione di una nuova Commissione d ‘esami al fine di ripetere la prova orale.
I nostri ricorsi hanno contribuito in modo decisivo alla nascita di un orientamento giurisprudenziale che, ormai da qualche tempo, tende a garantire maggiormente i candidati dai numerosi abusi che caratterizzano questi concorsi.
Rendiamo semplice difendere i tuoi diritti.