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Ufficio del processo, errata valutazioni titoli: nostra vittoria al Tar!

Vittoria per i nostri ricorrenti che avevano avuto un’errata valutazione dei titoli nel concorso Ufficio per il Processo, ovvero non gli erano stati riconosciuti i due punti aggiuntivi per il titolo di studio.

Ufficio per il processo, la nostra vittoria 

Il Tar ha accolto il nostro ricorso, e conseguentemente ha obbligato l’amministrazione a riesaminare il punteggio attribuito al candidato, nostro ricorrente,  e collocarlo nella posizione legittimamente spettante nella graduatoria di merito.  

Il bando di concorso infatti contemplava una enorme discriminazione tra i laureati con formula 3+2, attribuendo il punteggio relativo al volo di laurea più 2 punti ulteriori per la laurea specialistica o magistrale che sia il naturale proseguimento della triennale, e i candidati in possesso di una laurea a ciclo unico o vecchio ordinamento, di egual valore ed egual durata!

Ai candidati in possesso di laurea magistrale a ciclo unico, infatti, veniva riconosciuto il solo punteggio relativo al voto di laurea, e non anche i due punti ulteriori spettanti per la laurea specialistica che sia il naturale proseguimento della triennale. 

Se da una parte la lex specialis sembrava dar valore al merito e a coloro che fossero in possesso di due titoli, d’altra parte ha discriminato chi era in possesso di una laurea magistrale a ciclo unico o vecchio ordinamento, con durata equivalente, solo perché la formula del percorso universitario è diverso.

Proponendo ricorso a tutela del nostro assistito, il Tar Lazio ci ha dato ragione  ed ha obbligato l’amministrazione di riesaminare la posizione della parte ricorrente ai fini dell’attribuzione del punteggio spettante, attribuendo quindi i due punti legittimamente spettanti.

Il Collegio ha ritenuto che “l’Amministrazione ha omesso di attribuire al ricorrente gli ulteriori 2 punti per il possesso della laurea magistrale in quanto titolo superiore a quello richiesto per l’accesso, ritiene conseguentemente il Collegio che siffatto punteggio sia stato illegittimamente disconosciuto nei confronti dell’odierno ricorrente”, uniformandosi al consolidato orientamento giurisprudenziale che precisa che  “Nessun dubbio può sussistere in merito al fatto che il diploma di laurea vecchio ordinamento/la laurea magistrale (articolato su un percorso di studi quadriennale/quinquennale a ciclo unico) costituisca un titolo di studio superiore rispetto a quello utile alla semplice ammissione al concorso, rappresentato dalla laurea triennale. Ove tale superiore titolo non fosse valutabile quale titolo aggiuntivo, si genererebbe un’illogica e irragionevole disparità di trattamento tra candidati che hanno conseguito titoli di cultura manifestamente diversi tra loro e che si pongono a conclusione di percorsi di studi altrettanto diversi per livello di eterogeneità degli insegnamenti seguiti, degli esami sostenuti e delle esperienze accademiche maturate”.

Nuova vittoria al Tar

Ennesima vittoria al Tar per un nostro ricorrente che ha partecipato al concorso per 8171 addetti all’Ufficio per il processo: il Tar Lazio, infatti, ha accolto il nostro ricorso e ha ordinato all’amministrazione di riesaminare il punteggio attribuito al candidato e, quindi, collocarlo nella posizione legittima in graduatoria. Il motivo di ricorso, in particolare, riguarda la palese discriminazione commessa tra i candidati che avevano dichiarato una laurea con formula 3+2 nella domanda, attribuendo il punteggio relativo al volo di laurea +2 punti ulteriori per la laurea specialistica o magistrale che sia il naturale proseguimento della triennale, e i candidati che, invece, sono in possesso di una laurea a ciclo unico o vecchio ordinamento, di egual valore ed egual durata, ai quali, però, è stato riconosciuto il solo punteggio relativo al voto di laurea.

Anche in questo caso, quindi, dopo le numerose vittorie ottenute, proponendo ricorso a tutela del nostro assistito, il Tar Lazio ci ha dato ragione  ed ha obbligato l’amministrazione di riesaminare la posizione della parte ricorrente ai fini dell’attribuzione del punteggio spettante, attribuendo quindi i due punti in più, proprio in quanto “il diploma di laurea vecchio ordinamento/la laurea magistrale (articolato su un percorso di studi quadriennale/quinquennale a ciclo unico) costituisca un titolo di studio superiore rispetto a quello utile alla semplice ammissione al concorso, rappresentato dalla laurea triennale. Ove tale superiore titolo non fosse valutabile quale titolo aggiuntivo, si genererebbe un’illogica e irragionevole disparità di trattamento tra candidati che hanno conseguito titoli di cultura manifestamente diversi tra loro e che si pongono a conclusione di percorsi di studi altrettanto diversi per livello di eterogeneità degli insegnamenti seguiti, degli esami sostenuti e delle esperienze accademiche maturate”.

Il nostro studio legale è da anni in prima linea per tutelare i candidati dalle illegittimità che possono derivare dai concorsi pubblici. Come sempre, siamo pronti a difendere i vostri diritti. Clicca su INIZIA e compila il form per fare la tua segnalazione o essere ricontattato dal nostro staff legale specializzato!



06/06/2023

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