Ogni anno, tantissimi praticanti avvocati si ritrovano a sostenere un esame di abilitazione forense che oltre a essere eccessivamente complesso, anacronistico, non è affatto meritocratico. Quest’anno la procedura selettiva ha portato ad esiti inaspettati per l’intera categoria: quasi il 70% dei candidati non ha superato gli scritti e non è stato dunque ammesso alle successive prove d’esame.
Ebbene, per superare questo enorme (e ingiusto) ostacolo all’accesso alla professione, insieme all’Aipavv, l’Associazione Italiana praticanti avvocati, il nostro Studio legale ha proposto un ricorso collettivo volto a stravolgere il quadro normativo che disciplina l’abilitazione forense.
Chiederemo ai Giudici del Consiglio di Stato di dichiarare l’incostituzionalità dell’esame di abilitazione forense per violazione dei vincoli comunitari in tema di libero accesso al lavoro e libertà di stabilimento e concorrenza e di ammetterli, quindi, a sostenere la prova orale o, in subordine, a riconoscergli il diritto di vedere ricorretti i loro compiti da una commissione terza ed imparziale che avrà l’obbligo di inserire un giudizio scritto ed esteso sulla bontà degli elaborati.
Tutela i tuoi diritti! Clicca qui e aderisci al ricorso: cambiamo insieme l’esame!
Hai tempo fino al 30 settembre. Per comunicare con il nostro staff legale invia una mail a [email protected]
04/09/2020