Autovelox, ecco quando la multa è nulla
Guai a correre troppo, certo. Ma chi ci garantisce che il rilevatore elettronico dell’autovelox sia affidabile?
Autovelox, la Cassazione fa chiarezza
La domanda non è certo oziosa, se si considera che il superamento dei limiti consentiti può comportare multe salatissime e perfino il ritiro della patente. A far chiarezza ci ha pensato la seconda sezione civile della Corte di Cassazione che ha accolto il ricorso di un automobilista che voleva vederci più chiaro sulla qualità delle rilevazioni sulla velocità effettuate dalla Polizia stradale (Sent. n. 14543/2016) ed ha fissato un principio che certamente interesserà migliaia di cittadini: è nulla la multa che non dia evidenza dell’avvenuta taratura dell’apparecchiatura di rilevazione della velocità e, con essa, va considerato illegittimo anche il provvedimento del prefetto di ritiro della patente.
Autovelox, una pronuncia importante
Quest’importante pronuncia interviene dopo che la Consulta aveva già ritenuto incostituzionale l’art. 45 della Codice della Strada, nella parte in cui non prevede che tutte le apparecchiature impiegate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura (sent. 113/2015).
E se la declaratoria di incostituzionalità sembrava essere stata bellamente ignorata da parte degli organi di polizia, la recente presa di posizione della Suprema Corte fornirà al cittadino uno strumento di tutela in più, consentendo di fare ricorso per chiedere l’annullamento di tutte le multe per le quali l’amministrazione non sia in grado di documentare la corretta e periodica taratura della strumentazione adoperata per rilevare l’eccesso di velocità.
25/07/2016