Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 12 giugno un documento destinato a modificare in maniera sostanziale lo svolgimento dei concorsi pubblici. Ecco dunque le nuove Linee guida che il ministero per la Semplificazione e la pubblica amministrazione ha redatto, ispirandosi alle migliori pratiche nazionali e internazionali in materia di reclutamento del personale.
Concorsi pubblici 2.0: procedura di reclutamento
Premesso che non esiste una procedura o un modello di concorso standard valido per il reclutamento di qualunque professionalità, il testo specifica che il bando andrà a definire, in relazione alla professionalità da reclutare, quale tipologia di concorso pubblico risulti più adatta tra il concorso pubblico per esami, quello per titoli, il concorso pubblico per titoli ed esami, il corso-concorso e, infine, la selezione con svolgimento di prove volte all’accertamento dei requisiti richiesti.
Per il reclutamento di funzionari statali e degli EPNE, ad esempio, è previsto, in misura non superiore al 50% dei posti, lo strumento del corso-concorso selettivo bandito dalla Scuola nazionale dell’amministrazione.
La migliore pratica da seguire, quantomeno per i dirigenti e le figure professionali comuni, rimane quella del concorso unico, modalità che è addirittura imposta dalla normativa (art. 4, comma 3-quinquies, D.L. 101/2013) alle amministrazioni dello Stato, alle agenzie e agli enti pubblici economici, per reclutare dirigenti e figure professionali comuni.
Tale concorso – precisano le Linee guida – è organizzato dalla Funzione pubblica e viene svolto in ambito regionale, se le posizioni da mettere a concorso si trovano solo in determinate sedi territoriali, per cui “in presenza di una chiara programmazione territoriale riferita ad amministrazioni o uffici aventi sede nel relativo territorio che determina una rilevante disponibilità di posti da bandire, si può procedere con i concorsi unici regionali“.
Concorsi pubblici 2.0: Livello delle conoscenze ed ambito di competenza
Per identificare i dirigenti e le figure professionali comuni è necessario procedere alla distinzione del livello delle conoscenze e dell’ambito di competenza. Per il primo, si farà riferimento al titolo di studio; per l’altro si andranno a considerare “le figure che svolgono attività e compiti amministrativi analoghi e trasversali nelle pubbliche amministrazioni”. Attraverso la ricognizione dei fabbisogni, i dirigenti e le figure correlate potranno anche essere identificati tenendo conto della tipologia del titolo di studio, ricorrendo ad “aggregazioni in famiglie professionali”. Operazione che potrà essere fatta, tenendo conto di:
– posizioni lavorative omogenee in relazione ai compiti professionali;
– strumenti di lavoro da utilizzare;
– descrizione delle finalità che contraddistinguono la posizione;
– ordinamento professionale del comparto e conseguente inquadramento;
– posizione nell’organigramma e responsabilità attribuite e, infine,
– tipologia delle relazioni.
Il nostro staff è particolarmente attento a tutte le dinamiche che riguarderanno i concorsi pubblici e, per qualsiasi chiarimento o delucidazione, potrai rivolgerti a noi inviando una mail all’indirizzo [email protected].
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06/07/2018