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Concorso Giustizia amministrativa, errata valutazione dei titoli 

Il Segretariato generale della Giustizia amministrativa ha bandito un concorso per funzionari amministrativi, informatici e statistici così come per assistenti informatici per supportare i progetti della Giustizia amministrativa. Nello specifico sono disponibili 168 posti disponibili in diverse zone d’Italia, così ripartiti:

  • 120 posti di lavoro per funzionari amministrativi;
  • 7 posti di lavoro per funzionari informatici;
  • 3 posti di lavoro per funzionari statistici;
  • 38 posti di lavoro per assistenti informatici.

Il primo step del concorso consiste nella valutazione dei titoli. Il bando di concorso prevdede una enorme discriminazione tra i laureati con formula 3+2, attribuendo il punteggio relativo al volo di laurea più 2 punti ulteriori per la laurea specialistica o magistrale che sia il naturale proseguimento della triennale, e i candidati in possesso di una laurea a ciclo unico o vecchio ordinamento, di egual valore ed egual durata!

Ai candidati in possesso di laurea magistrale a ciclo unico, infatti, viene riconosciuto il solo punteggio relativo al voto di laurea, e non anche i due punti ulteriori spettanti per la laurea specialistica che sia il naturale proseguimento della triennale. Se da una parte la lex specialis sembrava dar valore al merito e a coloro che fossero in possesso di due titoli, d’altra parte ha discriminato chi era in possesso di una laurea magistrale a ciclo unico o v.o. con durata equivalente, solo perché la formula del percorso universitario è diverso.

Il Tar Lazio ci ha già dato ragione!

Il bando prevede inoltre il raddoppio del punteggio laddove la laurea sia stata conseguita “non oltre sette anni dal termine ultimo per la presentazione della domanda di partecipazione alla procedura di reclutamento”. Tale criterio selettivo è illegittimo in quanto si basa sull’anzianità del conseguimento del titolo di laurea, con la conseguenza che risulta premiata la minore distanza temporale dalla data di conseguimento del titolo di studi e la partecipazione al bando di concorso.

Secondo il nostro Staff legale, infatti, tale criterio di selezione è illegittimo proprio perché compromette il principio meritocratico e comporta una chiara violazione del dettato costituzionale della par condicio concorsuale. 

Errata valutazione dei titoli, cosa fare in caso di esclusione

Si tratta dunque di una disparità di trattamento che penalizza taluni candidati in favore di altri. In altre parole, l’amministrazione valuta in maniera errata i titoli posseduti dai candidati, dichiarandoli inidonei e impedendone di fatto la partecipazione al concorso indetto dalla Giustizia amministrativa. In caso di esclusione, contattate immediatatmente il nostro staff legale per chiedere la correzione del punteggio e l’ammissione al concorso.

Il nostro studio legale è da anni in prima linea per garantire ai candidati tutela avverso le ingiustizie che possono derivare dai concorsi pubblici. Come sempre, siamo pronti a difendere i tuoi diritti! Clicca su INIZIA e compila il form:



08/08/2022

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