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Covid-19: volo annullato e rimborso negato. Italia come Germania e Olanda?

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rimborsoIl decreto “Cura Italia” all’art. 88 bis ha previsto che: “L’emissione del voucher assolve i correlativi obblighi di rimborso e non richiede alcuna forma di accettazione da parte del destinatario”. Dunque, si è affermata una compressione dei diritti del passeggero a favore delle compagnie aeree.

Tale situazione, è evidente abbia ignorato sia le linee guida della commissione europea che il regolamento 261/2004 il quale prevede che, in caso di cancellazione del volo, il passeggero ha diritto di scegliere tra una riprotezione su altro volo o il rimborso pieno del biglietto.

In questa situazione di emergenza, bisogna ricordare che non solo le compagnie aeree si trovano in difficoltà, ma anche i consumatori si trovano in un momento di crisi. Quest’ultimi, infatti, non possono prevedere se fra un anno saranno nelle condizioni economiche di poter viaggiare!

Le due posizioni, rispettivamente delle compagnie aeree e dei consumatori/viaggiatori, sono ovviamente degne di tutela ma, modificare retroattivamente le regole del “gioco” potrebbe inficiare la fiducia del consumatore riguardo il settore turistico.

Ovviamente il periodo di crisi che sta travolgendo il mondo delle compagnie aeree e, più in generale il settore turistico, non può risolversi in una compressione dei diritti del passeggero. Sarebbe un grave errore. La risposta al settore, invece, dovrebbe arrivare dalle compagini governative attraverso interventi e piani d’investimento economico a sostegno del turismo.

Sul punto si è aperto un forte dibattito che ha visto, da un lato le associazioni di categoria che evidenziano la natura particolare del decreto che va a salvaguardare la tutela pubblica rispetto alla tutela del singolo viaggiatore e, dall’altro le associazioni dei consumatori che ritengono che la scelta di “costringere” il viaggiatore ad accettare il voucher sia illegittima e in aperta violazione rispetto alla normativa europea.

Pertanto, risulta chiaro che si è creato un contrasto tra la normativa di emergenza interna e la direttiva comunitaria. Tale situazione di incertezza potrebbe portare diversi consumatori a intentare causa nei confronti delle compagnie aeree facendo leva proprio sulla difformità dei nuovi decreti legge italiani di emergenza rispetto alle norme ordinarie Ue.

Il giudice italiano potrebbe accogliere le richieste dei consumatori, disapplicare la normativa italiana o rimettere addirittura la questione alla Corte di giustizia europea.

La questione però è molto delicata perché va a scontrarsi contro una crisi economica mai vista. Ciò che dovrebbe prevalere è il buon senso…

22/04/2024

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