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Imu, strategie di risparmio

 

 

L’appuntamento con il pagamento dell’IMU non è mai piacevole. L’aumento delle tasse sugli immobili, infatti, ha portato molti soggetti a dismettere il proprio patrimonio personale a vantaggio di altri tipi di investimento considerati più convenienti.

Certo è che non sempre è possibile vendere i propri immobile e, con particolare riferimento al momento storico vigente, spesso la vendita si rivela poco conveniente data la bassissima disponibilità di soggetti disposti ad acquistare.

Come fare allora per risparmiare sui tributi locali come l’IMU?

La risposta c’è e il più delle volte è lo stesso Ente impositore che ci spiega, con appositi regolamenti comunali, come fare per ottenere un risparmio di spesa, al fine di rendere ottimale la gestione del nostro immobile.

Prima di entrare nel merito e spiegare come fare per ottenere delle esenzioni o delle riduzioni va precisato che il proprietario per ottenere il vantaggio desiderato deve adempiere ad un preventivo obbligo dichiarativo: occorre sempre comunicare all’Ente impositore la circostanza o le circostanze che giustificano l’esenzione/riduzione richiesta. In mancanza di ciò nessun beneficio potrà essere ottenuto.

Un metodo sicuro per ottenere l’esenzione del 50% (in alcuni comuni l’esenzione è totale) è quello di concedere l’immobile in comodato d’uso a un parente in linea retta, ad esempio dal padre al figlio.

Naturalmente per ottenere il vantaggio desiderato sarà necessario che l’immobile risulti come l’abitazione principale del figlio altrimenti l’effetto sarà solo quello di traslare il tributo dovuto da un soggetto ad un altro.

Quindi, l’agevolazione Imu sugli immobili concessi in comodato d’uso tra genitori e figli, si applica secondo le seguenti regole:

  • l’immobile deve essere utilizzato dal comodatario come abitazione principale;
  • l’immobile concesso in comodato d’uso gratuito non deve rientrare tra le categorie catastali di lusso (A/1, A/8 e A/9);
  • il comodante deve possedere un solo immobile in Italia oltre alla casa principale;
  • il comodante deve avere residenza e dimora abituale nello stesso Comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato d’uso;
  • il comodante deve presentare la dichiarazione Imu per attestare il possesso dei requisiti sopra indicati.

In tema di riduzioni, invece, non tutti sanno che spesso i regolamenti comunali prevedono la possibilità di ottenere il benefico nel caso in cui l’immobile si trovi in una condizione di inagibilità o inabitabilità temporanea, in ragione della ristrutturazione in corso. In tali casi, basterà effettuare un’apposita comunicazione all’Ente impositore per ottenere uno sconto sull’IMU.

Quelli fatti sono solo degli esempi e ogni Comune può decidere di approvare specifiche agevolazioni.

Risparmiare è possibile, basta sapere come fare ed essere informati.

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30/09/2019

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