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Test Specializzazioni mediche 2019, al via il ricorso

Lo scorso 2 luglio si sono svolte le prove di ammissione alle SSM, le Scuole di Specializzazioni Mediche. Anche quest’anno sono state riscontrate diverse anomalie sia durante lo svolgimento delle prove che nella formulazione della graduatoria nazionale di merito. Tali criticità che sono state evidenziate anche dal Consiglio di Stato, con pareri resi noti in sede Consultiva.

Tra le prime criticità evidenziate c’è senza dubbio quella di prevedere un’unica prova nazionale valida per tutte le Scuole e quindi non diversificata secondo gli ambiti di specializzazione. Sebbene la norma legislativa di riferimento (art. 36, comma 1, d.lg. n. 368 del 1999), di attuazione della normativa comunitaria, parla di prove di ammissione “per ogni singola tipologia”, seppur “con contenuti definiti a livello nazionale”. Detto ciò, il nuovo regolamento, che ha portato alla formulazione dell’ultimo bando di Concorso, non rispetterebbe dunque le direttive imposte dal D.Lgs. n. 368/1999.

Di conseguenza, anche la scelta della scuola da frequentare non può che avvenire dopo la pubblicazione della graduatoria. Sul piano generale, la Sezione ha osservato che “la scelta di valorizzare, con una prova unica e uguale per tutti, la formazione di carattere generale teorico-pratica dei candidati e, parallelamente, di posticipare la scelta della tipologia di scuola dopo la pubblicazione della graduatoria, potrebbe non essere pienamente conforme alle finalità delle scuole di specializzazione in medicina e alle sottese esigenze della collettività”.

Oltre a quanto evidenziato dal Consiglio di Stato, il nostro studio legale ha preso in considerazione le tante segnalazioni dei candidati che hanno partecipato ai test di selezione. Prima fra tutte la disposizione dei candidati all’interno delle aule. In molti casi, non sono stati previsti separatori e le postazioni fin troppo ravvicinate, nonché la disposizione in aule ad anfiteatro, avrebbero permesso la visione delle prove degli altri candidati.

Inoltre, sono stati registrati dei picchi di ricerche online, durante lo svolgimento della prova, su argomenti presenti nei test d’accesso. Questo avvalora quanto riscontrato in alcuni verbali, ovvero sulla presenza di smartphone in aula, utilizzati presumibilmente dai candidati per risolvere i quesiti del quiz.

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25/07/2019

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