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Concorso 559 Allievi Agenti P.S.: il CdS accoglie i nostri appelli

Lo studio legale Leone – Fell e Associati, oramai da diversi mesi, si sta occupando del concorso per il reclutamento di 559 allievi agenti della Polizia di Stato

In concorso è divenuto negli ultimi mesi un vero e proprio “caso di Stato”, in ragione delle irregolarità e delle problematiche che lo hanno caratterizzato.
Il nostro staff legale, sin dall’anno scorso, è stato il primo a promuovere delle azioni legali volte a tutelare i candidati ingiustamente esclusi dal prosieguo della procedura.

Come raccontato in un precedente articoloFranco Gabrielli, capo della Polizia, ha deciso di annullare il concorso per 559 Allievi Agenti a seguito dell’inchiesta giudiziaria aperta dalla Procura della Repubblica di Napoli che, con prove schiaccianti, ha evidenziato la compravendita delle soluzioni del test.

Come molti sapranno, l’esito della prova in oggetto era stato annullato per diverse irregolarità:

A seguito di numerosi ricorsi, tra i quali quello proposto dal nostro staff, e delle pesanti accuse avanzate contro l’Amministrazione che ha bandito il concorso è stata disposta la ripetizione della prova che, questa volta, avrebbe dovuto svolgersi in maniera trasparente, ma purtroppo ciò non è affatto avvenuto!

Infatti, anche la nuova prova preselettiva ha, sin da subito, destato diversi dubbi relativi alla regolarità della procedura. Per tale ragione abbiamo proposto dei nuovi ricorsi al fine di denunciare:

  • la violazione del principio dell’anonimato;
  • l’utilizzo della banca dati utilizzata in sede di primo espletamento della prova scritta;
  • la violazione del diritto di “ripensamento” dei candidati;
  • la previsione di un contingente numerico per l’accesso alla seconda fase.

(Clicca qui per approfondire le illegittimità della procedura)

Concorso 559 Allievi Agenti P.S: il Consiglio di Stato accoglie il nostro appello

Dopo un’inspiegabile stop al Tar del Lazio, il Consiglio di Stato ha accolto i nostri appelli sul concorso 559 Allievi Agenti di Polizia. Questa pronuncia rappresenta una grande soddisfazione per tutti i ricorrenti che hanno creduto sino alla fine nella nostra professionalità e, soprattutto, un chiaro messaggio a tutte le amministrazioni che organizzano male le selezioni pubbliche.

La battaglia per la legalità nei concorsi pubblici continua!

Il Consiglio di Stato, dopo avere analizzato le nostre censure, ha ritenuto fondata la nostra azione legale e, pertanto, ha ordinato al TAR una celere fissazione dell’udienza di merito al fine di addivenire ad un pronuncia sul concorso.

In altre parole il Giudice di Appello ci ha finalmente dato giustizia, ritenendo il nostro ricorso fondato soprattutto con riferimento al mancato rispetto del principio dell’anonimato ed ha chiesto al T.A.R. di pronunciarsi velocemente con un provvedimento definitivo.

Certamente la pronuncia del Consiglio di Stato è molto importante e il T.A.R. dovrà tenerne contro, ciò ci spinge ad essere molto fiduciosi in un esito favorevole del giudizio.

Per ricevere qualsiasi tipo di informazione invia una mail all’indirizzo [email protected] o compila il nostro form “Raccontaci il tuo caso”.

18/09/2017

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