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Concorso per 3763 allievi carabinieri, pubblicati gli esiti delle prove scritte

Pubblicati gli esiti e le griglie delle prove scritte del concorso per 3763 allievi carabinieri. Scopri tutto quello che c'è da sapere sulle prove e su come difenderti dalle eventuali irregolarità!

Il concorso per 3763 allievi carabinieri

Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 3 maggio 2023 il bando del Concorso per il reclutamento di 3763 allievi carabinieri in ferma quadriennale del ruolo appuntati e carabinieri dell’Arma dei carabinieri.

I posti disponibili sono così suddivisi:

  • 2611 posti riservati ai VFP1 e ai VFP4 in servizio
  • 1120 posti aperti a tutti i cittadini italiani in possesso dei requisiti
  • 32 posti (di cui 22 tratti dai VFP e 10 tratti dai civili) riservati ai candidati in possesso dell’attestato di bilinguismo

È stabilito in 151 il numero dei vincitori di concorso da formare nelle specializzazioni in materia di tutela ambientale, forestale e agroalimentare (di cui 105 tratti dai VFP e 46 tratti dai civili) per il successivo impiego nelle relative specialità.

Per partecipare al concorso bisogna possedere i seguenti requisiti:

  • godere dei diritti civili e politici
  • avere, se minori, il consenso di chi esercita la potestà
  • essere in possesso del seguente titolo di Studio:

– Diploma d’istruzione secondaria di primo grado (licenza media) se VFP1/VFP4 già in servizio al 31 dicembre 2020;
– Diploma d’istruzione secondaria di secondo grado (diploma di maturità) se VFP1/VFP4 in servizio dal 1 gennaio 2021 o se non militari.

Inoltre, è previsto il limite d’età fissato a 28 anni non compiuti per chi concorre ai 2910 posti. Per le restanti posizioni, il limite è fissato a 26 anni non compiuti.

Le prove di concorso

Il concorso prevede le seguenti fasi:

  • prova scritta di selezione
  • prova di efficienza fisica
  • accertamenti psico-fisici per la verifica dell’idoneità psico-fisica
  • accertamenti attitudinali
  • valutazione dei titoli

La prova scritta, della durata di 60 minuti, consiste in un questionario con un numero di quesiti a risposta multipla predeterminato e comunque non superiore a 100. Il punteggio è dato dalla somma dei punti validi e viene assegnato:

  • 1 punto per ciascuna risposta esatta;
  • 0 punti per ciascuna risposta: errata, non data o per la quale è stato apposto segno su più di una alternativa, anche se una di esse dovesse essere esatta.

Il punteggio minimo da conseguire è di 51/100. Coloro che superano la prima fase, sono chiamati a sostenere le prove di efficienza fisica.

Può capitare di avere un infortunio a pochi giorni dalla prova, o ancora avere un incidente proprio durante la prova e non riuscire a terminare gli esercizi. È impensabile rischiare di mandare all’aria mesi di studio e sacrifici per un caso fortuito che rischia di compromettere non solo il concorso, ma anche la futura carriera! Non di rado, inoltre, le strumentazioni utilizzate sono obsolete e gli esiti possono essere confutati richiedendo al giudice amministrativo la ripetizione dell’esame.

Per le prove attitudinali, invece, sono purtroppo assai frequenti giudizi negativi che lasciano i candidati perplessi quanto alle loro motivazioni.

Domande errate, quando puoi contestarle

Capita sempre più spesso che all’interno dei test vi siano domande errate o ambigue e che dunque possono essere contestate per ottenere un aumento del proprio punteggio. Tutti coloro che hanno individuato domande errate nel proprio test e hanno risposto in maniera corretta, qualora presente una risposta esatta, possono proporre ricorso e ottenere l’aggiornamento del proprio punteggio e l’ammissione alle successive prove di concorso.

  • Esempio A: il quesito presenta più risposte corrette

Se il concorrente intende contestare una domanda che presenta più risposte parimenti corrette, potrà proporre ricorso solo se ha barrato la (seconda) risposta che si reputa corretta. In questo caso si chiede al Tar di rettificare in aumento il voto ottenuto, attribuendo il punteggio pieno per la domanda contestata, neutralizzando anche la decurtazione di punteggio subita.

  • Esempio B: la domanda presenta un’unica risposta corretta e l’Amministrazione non è riuscita ad individuarla.

Se il concorrente intende contestare una domanda perché l’Amministrazione, tra le risposte, non ha individuato quella corretta, il candidato può proporre ricorso se ha barrato l’unica domanda che si considera corretta. Anche in questo caso si chiede al Tar di rettificare in aumento il voto ottenuto, attribuendo il punteggio pieno per la domanda contestata, neutralizzando anche la decurtazione di punteggio subita.

  • Esempio C: la domanda non presenta nessuna risposta corretta

Se il concorrente intende contestare una domanda perché l’Amministrazione, tra le risposte, non ha inserito nessuna risposta valida, il candidato può proporre ricorso a prescindere dalla risposta barrata.

Per dimostrare la sussistenza di una domanda errata basta ricorrere ai manuali, libri di testo o altre fonti autorevoli, anche online. Qualora ciò non fosse possibile, ci si può comunque rivolgere a un esperto che dovrà predisporre una perizia che andrà allegata al nostro ricorso per avvalorare la richiesta di ammissione all’orale per la presenza effettiva di domande errate.

Le irregolarità riscontrabili nelle prove

Per accedere alle forze armate, oltre alle prove scritte, è necessario espletare le prove di efficienza fisica per testare la preparazione atletica dei concorrenti. È previsto, per i candidati che si trovino impossibilitati a svolgere tali prove per motivi di salute, un differimento per l’espletamento di tali prove. L’espletamento delle prove di efficienza fisica da parte dei candidati devono essere opportunamente verbalizzate da una commissione e risultare nel verbale di notifica che verrà consegnato al concorrente. Qualora questo non avvenisse, sarà possibile proporre ricorso al Tar.

Oltre alla preparazione atletica, è necessario testare anche lo stato psico-fisico dei concorrenti. Infatti, nella fase successiva alle prove di efficienza fisica, i candidati verranno convocati affinché una commissione di professionisti valuti il loro stato. Ciononostante, accade molte volte, che le commissioni mediche effettuano analisi superficiali ed utilizzano strumenti obsoleti che non forniscono risultati corretti. In questo caso, ogni concorrente escluso, potrà recarsi presso una struttura sanitaria pubblica  appartenente al SSN (asl, ospedale) per poter effettuare nuovamente le visite mediche. Se da tali visite risulti un’errata valutazione da parte della commissione medica concorsuale, sarà possibile ricorrere avverso l’inidoneità innanzi al Tar.

La procedura di concorso volge al termine con un’ultima fase: la verifica attitudinale. Il giudizio espresso sul candidato da parte della Commissione deve essere chiaro e dettagliato e, in caso di esclusione del concorrente, esso deve esprimere chiaramente e specificatamente le ragioni. Le valutazioni, devono tener conto della carriera pregressa del candidato, sia essa professionale o militare. Anche in questo caso, sarà possibile presentare un ricorso avverso l’esclusione.

Come fare ricorso

Una volta accertato che l’esito della prova non sia corretto e che dunque l’esclusione dal concorso sia illegittima, è possibile proporre ricorso, contattando il nostro staff legale. Contestando le irregolarità e l’esito della prova, si avrà la possibilità di risostenere l’esame con una commissione in diversa formazione o essere ammessi alle successive prove di concorso. Se sei stato escluso, raccontaci il tuo caso e valuteremo la proponibilità di un ricorso. La consulenza è gratuita!

Ti ricordiamo che puoi proporre ricorso entro 60 giorni dalla notifica della tua esclusione; hai  invece 120 giorni di tempo in caso di ricorso straordinario.

Limite d'età illegittimo, la nostra vittoria!

Secondo la nuova normativa il limite di età per l’accesso dei civili è stata abbassato da 26 anni non compiuti ad addirittura 24 non compiuti. L’accesso al ruolo di carabiniere è quindi precluso a chi abbia più di 23 anni.

Abbiamo contestato il limite d’età che secondo il nostro staff legale era illegittimo e i giudici del Tar Lazio hanno accolto il nostro ricorso e ammesso i nostri ricorrenti alla partecipazione al concorso per Commissari di Polizia. Convocati regolarmente con tutti gli altri candidati hanno svolto la prova lo scorso 12 maggio. Il Tar ha accolto, anche in considerazione dei precedenti alla Corte di Giustizia, confermando l’orientamento positivo e l’illegittimità del limite d’età.

Quando esce il prossimo concorso per allievi carabinieri?

Il prossimo concorso per allievi carabinieri dovrebbe essere pubblicato a nel 2024. Ancora non si hanno notizie di una data certa.

Quanto guadagna un carabiniere?

Lo stipendio di un carabiniere è variabile e dipende da diversi fattori. Lo stipendio base comunque non è mai al di sotto di 1.200 euro netti, con un aumento progressivo all’avanzamento della carriera.

In linea generale possiamo dunque affermare che lo stipendio base di un carabiniere all’inizio della carriera ammonta a circa 1.600 euro lordi al mese, al netto di assegni familiari, scatti di anzianità o indennità accessorie. La retribuzione base va dai 19.276,54 euro lordi annui per un carabiniere semplice ai 27.564,08 euro per un capitano, escludendo colonnelli e generali.

A queste cifre vanno aggiunti straordinari, festivi ed eventuali missioni in trasferta.

Per maggiori informazioni sul ricorso avverso l’esclusione dalle prove psicofisiche e attitudinali clicca su INIZIA e compila il form, sarai ricontattato dal nostro staff legale specializzato!



19/07/2023

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