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Garanzie e protezione del consumatore per l’acquisto di un bene difettoso

 

Garanzie e protezione del consumatore per l’acquisto di un bene difettoso

schermo-per-smartphone-2Avete acquistato di recente un bene che si è rivelato difettoso? Il vostro smartphone fa i capricci e il touch screen funziona male? Anziché imprecare ricordatevi che il consumatore vanta una serie di diritti e può esperire alcuni rimedi molto utili. Infatti, il Codice Civile prima, e il Codice del consumo a seguito del recepimento della normativa di fonte europea, contengono molteplici disposizioni volte alla tutela del consumatore, prevedendo in capo al venditore una serie di obblighi. Tra questi, quello di consegnare al consumatore “beni conformi al contratto di vendita”. In caso contrario, su di esso grava la responsabilità per qualsiasi difetto di conformità che si manifesti entro due anni dalla consegna del bene.

Garanzie e protezione del consumatore, i dati normativi

Queste disposizioni rientrano tra quelle che il legislatore fornisce per tutelare i consumatori dai difetti e dai vizi che possono presentare i beni di consumo una volta acquistati.

Esistono due tipi di garanzie: la garanzia legale che è obbligatoria per legge ed è prestata direttamente dal venditore, e quella commerciale, che è facoltativa ma se prevista deve essere prestata dal produttore.

Ora, la fattispecie più controversa e delicata,  meritevole di  alcuni chiarimenti, è quella dei   contratti a distanza. In questi, invero, la sollecitazione a contrattare prende avvio dalla pubblicità e si giova altresì di modalità di “contratto” sempre più raffinate caratterizzate dal fatto che, quasi sempre, non è il consumatore a prendere l’iniziativa dello scambio, bensì il professionista tramite pubblicità e poi tramite la sua organizzazione di vendita o suoi intermediari.

Nei contratti a distanza, più precisamente, la protezione del consumatore è affidata a obblighi di informazione a carico del professionista, dettagliatamente indicati nell’art 49 cod. cons., destinati a fornire subito al consumatore una rappresentazione analitica, chiara ed esaustiva di tutti gli elementi del contratto, con particolare attenzione al prezzo totale, costi aggiuntivi, modalità di pagamento, garanzie, e ad informarlo del suo diritto di recedere dal contratto.

Ebbene, con riferimento al diritto di recesso, qualche giorno fa, abbiamo ricevuto una segnalazione via mail: una signora ci informava della disavventura vissuta a seguito della stipulazione di un contratto a distanza.

Nello specifico il contratto aveva ad oggetto l’acquisto, tramite il sito internet della società, di un sistema di allarme che la signora decideva di acquistare a seguito di un furto subito nella propria abitazione. Nella compilazione dei dati personali, necessaria per l’inoltro dell’ordine al sistema, la cliente, per errore, nell’apposito campo riservato al codice fiscale inseriva il numero di partita iva. Secondo la società di antifurto la signora perdeva così perdendo così la garanzia e la tutela accordata al consumatore.

Entro i 14 giorni previsti dalla legge per l’esercizio del diritto di recesso, la cliente a seguito di un mal funzionamento del combinatore GSM presente all’interno del sistema di allarme, peraltro tanto pubblicizzato dalla società di antifurto, decideva di esercitare il diritto di recesso.

Garanzie e protezione del consumatore, il caso esposto al nostro staff

bg-benidiconsumoAlla mail inoltrata dalla cliente, attraverso la quale manifestava la volontà di recedere dal contratto, la società di antifurti rispondeva che il diritto di recesso era escluso in quanto avendo per errore inserito il codice di partita iva, la cliente non godeva più della tutela accordata al consumatore e prevista  dalla normativa europea.

Ebbene, la società di antifurto, non soltanto aveva illegittimamente negato un diritto previsto dalla legge a causa di un mero errore materiale, ma causava altresì ulteriori e notevoli inconvenienti alla nostra cliente.

La stessa, infatti, non potendo recedere dal contratto chiedeva la sostituzione del bene, pagando le spese di spedizione, e dopo ben 4 settimane di attesa la società di antifurto le rispediva  il “nuovo” sistema di allarme che, ironia della sorte, presentava il medesimo problema del precedente!

Pertanto, se qualcuno di voi si trovasse nella medesima situazione o in fattispecie analoghe di diniego di tutela accordata al consumatore per qualsivoglia ragione, può contattarci telefonicamente allo 0917794561 o inviarci una mail a [email protected] e raccontarci la propria vicenda compilando il nostro form “Raccontaci il tuo caso”.

Per conoscere il legal point de “La Rete dei diritti” più vicino alla tua città clicca qui. 

Articolo a cura della dott.ssa Luciana Russo

17/02/2017

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