Le modalità di selezione non hanno garantito l’anonimato dei candidati, con conseguente potenziale lesione dei principi di trasparenza ed imparzialità del principio della par condicio.
In pratica, sono state consegnate ai candidati 3 etichette recanti 3 codici a barre identici, da apporre sia sulla scheda anagrafica che sui moduli risposta. Le etichette riportavano anche un numero, diverso per ciascun candidato e, come tale, idoneo a rivelarne l’identità.
Inoltre, al termine della prova, ciascun candidato ha consegnato il proprio modulo risposta senza inserirlo in busta chiusa.
La commissione, tra l’altro, ha gravemente omesso di verbalizzare il procedimento sopra riportato, non facendo menzione nel verbale della presenza delle etichette personali.