Oggi l’approfondimento del nostro Studio Legale, in merito alle illegittimità già segnalate, relative ai bandi del concorso 2016, riguarda coloro che non hanno potuto accedere al TFA in quanto incompatibile, ai sensi del comma 6 dell’art. 3 del DM n. 249 del 10 settembre 2010, con i l’iscrizione a:
- a) corsi di dottorato di ricerca;
- b) qualsiasi altro corso che dà diritto all’acquisizione di crediti formativi universitari o accademici, in Italia e all’estero, da qualsiasi ente organizzati.
Pertanto, per coloro i quali è stato precluso l’accesso al TFA, perché stavano concludendo il dottorato di ricerca, o qualsiasi altro corso formativo universitario o accademico, in Italia e all’estero, è possibile impugnare il bando del concorso 2016, in quanto oggettivamente impossibilitati a conseguire il titolo abilitativo.
Appare opportuno sottolineare che coloro che hanno concluso il dottorato di ricerca, hanno frequentato un percorso, almeno, triennale particolarmente impegnativo (e non annuale come nel caso del TFA), alla luce del fatto che per potervi accedere hanno dovuto superare un concorso indetto dall’Università, e la cui frequenza è talmente assorbente da impedire, di fatto, la contestuale frequentazione di altro corso formativo o lo svolgimento di attività di docenza. Il dottorato di ricerca costituisce oggi il massimo grado di istruzione all’interno dell’ordinamento accademico, e pertanto, appare impensabile che ciò non debba costituire titolo idoneo per accedere al concorso. Purtroppo, però, per il nostro ordinamento, il predetto titolo non è di per sé abilitante all’insegnamento.
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Approfondimento a cura dell’Avv. Maria Saia
16/03/2023
