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Concorsi nelle Forze armate, abbassamento del limite di età

Ennesimo abbassamento del limite d’età nei concorsi per l’accesso alle Forze armate. Nella stragrande maggioranza dei concorsi che verranno banditi a partire dal 2023 i nuovi limiti prevederanno l’accesso solo a chi non ha compiuto 24 anni.

Abbassamento dei limiti d’età, la nuova normativa

Per accedere alle Forze Armate è necessario superare un concorso a cui però si può essere ammessi solo se si possiedono determinati requisiti. Uno di questi è l’età, ovvero è necessario che non si superi un limite d’età previsto dalla legge.  

Negli ultimi anni, il limite d’età per accedere ai concorsi per le forze armate è stato al centro di numerosi dibattiti in quanto ritenuto troppo basso e dunque ostativo alla partecipazione di tantissimi giovani aspiranti militari. Le numerose polemiche sollevate a riguardo si sono spinte fino al punto di chiedersi se tali limiti fossero compatibili con la normativa europea o se impedissero ingiustificatamente l’accesso alle Forze Armate.

Nonostante la pronuncia di illegittimità della Corte di Giustizia Europea riguardate il limite di età previsto per i Commissari di Polizia, il legislatore è recentemente intervenuto con la legge 5 agosto 2022 n. 119, abbassando ulteriormente  i limiti di età previsti nel nostro ordinamento.

Tra le principali novità, l’abbassamento del limite anagrafico massimo per l’accesso all’Esercito e alla Guardia di Finanza. Il limite di età per i VFP1 passa dai 25 anni ai 24 anni non compiuti, per la Guardia di Finanza passa dai 26 ai 24 anni non compiuti. Abbassato anche il limite d’età, dai 30 ai 28 anni non compiuti per i VFP4.

La legge in questione ha inoltre previsto un ulteriore abbassamento del limite di età previsto dal decreto legislativo n. 66/2010, per l’accesso alla Ferma Quadriennale dei Carabinieri che passa dunque dai 26 ai 24 anni non compiuti.

Il nostro Studio legale ha da sempre lottato contro gli ingiustificati limiti di età, ritenendoli lesivi e ostativi. Stiamo analizzando il nuovo testo normativo per capire se i nuovi limiti di età siano legittimi o in contrasto con la normativa europea che prevede ben altri limiti non così stringenti. In definitiva, si possono contestare i limiti di età quando il ruolo non è particolarmente operativo, cosa che il nostro studio legale ha già fatto con esiti positivi. Anche la Corte di giustizia europea ci ha dato ragione.

 

Le nostre vittorie

Negli anni, abbiamo riportato tantissime vittorie sul punto. L’ultima riguarda un aspirante commissario che non aveva potuto presentare domanda di partecipazione al concorso per 140 commissari di polizia perché aveva già compiuto 36 anni e aveva dunque superato il limite d’età previsto da bando, fissato a 30 anni non compiuti.

I giudici del Tar Lazio confermano l’orientamento positivo, ammettendo il nostro ricorrente alla partecipazione del concorso. Per il terzo anno di fila, il nostro Studio legale combatte una battaglia che ha consentito negli anni passati a tantissimi ricorrenti di partecipare al concorso per Commissari!.

Nel decreto, i giudici riprendono la sentenza della Corte di Giustizia Europea VII°, arrivata al termine di una delle battaglie più dure combattute in prima linea proprio dal nostro Studio legale e che conferma che “L’articolo 2, paragrafo 2, l’articolo 4, paragrafo 1, e l art.6 paragrafo 1, della direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, letti alla luce dell’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, devono essere interpretati nel senso che essi ostano a una normativa nazionale che prevede la fissazione di un limite massimo di età a 30 anni per la partecipazione a un concorso diretto ad assumere commissari di polizia, allorché le funzioni effettivamente esercitate da tali commissari di polizia non richiedono capacità fisiche particolari o, qualora siffatte capacità fisiche siano richieste, se risulta che una tale normativa, pur perseguendo una finalità legittima, impone un requisito sproporzionato, circostanza che spetta al giudice del rinvio verificare”. Si conferma così l’orientamento positivo dei giudici.

Il nostro studio legale è da anni in prima linea per tutelare i candidati dalle illegittimità che possono verificarsi ai concorsi pubblici. Come sempre, siamo pronti a difendere i vostri diritti. Clicca su INIZIA e compila il form per fare la tua segnalazione o essere ricontattato dal nostro staff legale specializzato!



03/04/2023

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