Concorso 1148 Allievi Agenti, candidati esclusi dallo scorrimento: il ricorso

Un emendamento del Decreto semplificazioni, già approvato al Senato e in attesa di diventare legge entro il 12 febbraio, prevede una modifica dei requisiti del concorso per 1148 Allievi Agenti di Polizia di Stato, già bandito nel 2017 e in corso di espletamento. I nuovi criteri, a differenza di quanto previsto nel bando, prevedono un’età non superiore a 26 anni e diploma superiore.

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Facciamo un passo indietro. Il 18 maggio del 2017, la Polizia di Stato ha bandito un concorso per 1148 Allievi Agenti. Oltre 40mila i candidati che hanno preso parte alla prova scritta. Da questa è scaturita una graduatoria di idonei che sarebbe dovuta rimanere valida per tre anni, fino ad ottobre del 2020. I requisiti richiesti prevedevano un’età inferiore ai 30 anni e licenza media. E i primi candidati sono stati ammessi alla scuola allievi proprio con questi requisiti.

Il Governo ha poi deciso di assumere 1851 nuovi agenti di polizia da selezionare tra i candidati al concorso, ma con le nuove regole, ovvero entro i 26 anni e con diploma superiore.

Un limite d’età immotivato e dunque illegittimo, alla luce anche del fatto che nel bando di concorso il limite prefissato fosse di 30 anni. Così come illegittima sembra la richiesta di un titolo di studi diverso da quello richiesto nel bando che prevedeva infatti la licenza media e non il diploma.

Il nostro studio ha pertanto avviato un’azione legale mirata a tutelare quanti resteranno fuori da tale scorrimento, pur avendo superato la prova scritta del concorso ed essere stati regolarmente inseriti in graduatoria con i requisiti previsti dal bando.

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