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Girgenti acque S.p.a.: il caso dei contatori cinesi

Nelle scorse settimane la città di Agrigento e i comuni limitrofi hanno assistito inesorabilmente alla bufera scoppiata attorno alla società Girgenti acque e al suo amministratore.

Dall’indagine condotta dagli inquirenti è emersa una gestione “poco chiara” del denaro pubblico affidato al gestore del servizio idrico agrigentino, oggi inevitabilmente dichiarato fallito.

Tra le tante anomalie emerse in fase di indagine, l’attività di verifica ha portato alla luce anche l’avvenuto acquisto di 60 mila contatori cinesi – di cui oltre la metà risultano già installati nelle case degli agrigentini – che a seguito di un’accurata perizia sarebbero risultati del tutto privi delle specifiche tecniche necessarie a garantire la corretta misurazione del consumo idrico.

In merito, le indicazioni contenute nella perizia tecnica del laboratorio tecnico non lasciano spazio a dubbi.

Secondo il perito i contatori cinesi presentano “una maldestra quanto impropria riproduzione di simboli che si riferiscono a binari metrologici completamente differenti”, non presentando neppure “il numero di approvazione CE ed il nome del fabbricante”.

Anche i sigilli apposti ai singoli contatori, necessari a garantire la non manomissione degli strumenti di misurazione del consumo idrico, si sono rivelati del tutto inefficaci a garantire la funzione di tutela della fede pubblica, risultando del tutto privi delle effigi del fabbricante. 

Nella relazione tecnica si legge chiaramente che “le risultanze delle prove condotte sui singoli contatori hanno evidenziato per tutti i contatori esaminati […] un comportamento metrologico molto disomogeneo”, circostanza peraltro già emersa in precedenti campagne di verifica su contatori di origine cinese.

D’altronde, ormai da tempo sono molti i cittadini che lamentano una contabilizzazione anomala dei consumi idrici, che per alcune famiglie nel giro di pochi mesi sono inspiegabilmente raddoppiati.

Ma i problemi degli agrigentini non finiscono qua.

Le analisi condotte hanno evidenziato in modo oggettivo e incontrovertibile: su tutti i contatori cinesi si verifica una cessione di PIOMBO nell’acqua, superiore ai limiti di legge. Le analisi chimiche hanno permesso di evincere altresì la cessione di un ulteriore metallo, il BARIO (metallo pesante e tossico) in quantità rilevanti.

Nella relazione si precisa che “non si conoscono ancora gli effetti a lungo termine dell’esposizione cronica al bario, tuttavia è di palmare evidenza che il problema relativo all’esposizione umana di bario in acqua potabile contaminata, può causare problemi al cuore e al fegato, allo stomaco, ai reni ed altri organi e nella migliore delle ipotesi, causare effetti di vario genere nel tono muscolare e nel sistema nervoso”.

L’aspetto più preoccupante riguarda il fatto che i contatori cinesi risultano ancora tutti installati nelle case degli agrigentini con le evidentissime e pensanti conseguenze che questa situazione può causare, non solo a livello economico, ma anche salutare.

Chiunque si trovasse nella predetta situazione può inviare una mail all’indirizzo [email protected] al fine di ottenere tutte le informazioni sul caso.



05/08/2021

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