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GPS e algoritmo: come difendersi da errori tecnici?

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I docenti vengono scelti tramite una procedura automatizzata, detta "algoritmo". Vediamo quali problemi ha causato, sia per le GPS che per le GAE, e come difendersi da questi errori tecnici.

L’ALGORITMO E LE GPS

I docenti che aspirano a ottenere incarichi di supplenze a tempo determinato,  sia per le GPS che per le GAE, hanno dovuto compilare, dal 26 luglio al 5 agosto, un’istanza denominata “informatizzazione nomine supplenze”.
In questa istanza hanno espresso le preferenze ai fini delle assegnazioni di incarichi di lavoro scolastico.

Le preferenze si distinguono in due tipologie:

  • Preferenza analitica, indicando dettagliatamente le istituzioni scolastiche, la classe di concorso e la tipologia di posto (supplenze annuali – al 30/06 – fino al termine delle attività didattiche – al 31/08 – spezzoni).
  • preferenza sintetica, limitandosi a indicare, genericamente, comuni e distretti di proprio interesse. (In quest’ultimo caso, l’aspirante docente ha dovuto esprimere l’eventuale disponibilità per l’ottenimento d’incarichi in strutture carcerarie e ospedaliere).

Per legge, l’attribuzione degli incarichi di lavoro è rimessa ad una procedura automatizzata, il cd. “algoritmo”.

Si tratta di un sistema che, in ragione del malfunzionamento della procedura automatizzata e della non conoscenza in origine della reale disponibilità dei posti, desta già da alcuni anni numerose perplessità. Non pochi sono stati infatti i ricorsi amministrativi proposti, in questi anni, avverso tale procedura di assegnazione.

In particolare, il Tribunale di Roma ha rilevato che: “palese la violazione della stessa da parte del Ministero che, attribuendo incarichi di supplenza a docenti collocati in posizioni inferiori rispetto al ricorrente, non ha tenuto in considerazione né il maggior punteggio né la collocazione in prima fascia, dal momento che è stato “scavalcato” anche da docenti collocati in II° fascia. Ed invero, la corretta applicazione della disposizione in questione avrebbe fatto sì che le sedi resesi disponibili al secondo turno di convocazione, avrebbero dovuto essere attribuite agli aspiranti, collocati più in alto in graduatoria, che nei turni precedenti non erano stati destinatari di proposte di assunzione, tra cui il ricorrente” (Trib. Roma Sentenza n. 628/2023).

Il Tribunale di Cosenza, con sentenza del 2 novembre 2022, ha ritenuto che «[…] l’assegnazione delle supplenze deve essere effettuata secondo il criterio meritocratico (costituzionalmente garantito dagli articoli 3, 51 e 97 C) della posizione e del punteggio in graduatoria.»

Come funziona l’algoritmo (GPS e GAE)?

Tale procedura automatizzata scandaglia le preferenze espresse dai docenti e in base alle disponibilità presenti in un dato turno, tenendo conto anche delle precedenze attribuite ai riservisti e ai docenti che usufruiscono dei benefici connessi alla legge 104/92, assegna gli incarichi di lavoro disponibili nei diversi turni di nomina.

Le prime convocazioni per le GAE e le GPS dovrebbero avvenire tra il 30 e il 31 agosto e, in alcune province, si arriverà ad avere il primo bollettino delle supplenze da GAE e GPS tra il 4 o 5 settembre p.v.

Cosa può andare storto con l’algoritmo (GPS e GAE)?

Il malfunzionamento di tale procedura automatizzata coinvolge numerosi aspetti, che intaccano in modo capillare diverse categorie di docenti. In particolare, il caso più eclatante, che inficia il sistema delle graduatorie e il principio meritocratico, riguarda l’attribuzione di incarichi annuali a docenti che risultano avere in graduatoria un punteggio inferiore rispetto a coloro i quali non vengono convocati nonostante un miglior posizionamento in graduatoria.

Questo dipende:

  • dalle preferenze espresse da parte dei non convocati in sede di compilazione dell’istanza;
  • della disponibilità di cattedre presenti in quel dato turno di nomina.

In particolare, dunque, un errore dell’algoritmo è quello di considerare prioritariamente la scelta della sede o delle specifiche tipologie di incarico piuttosto che basarsi sul punteggio di ciascun docente. Pertanto, è possibile che il docente che abbia espresso una preferenza generica con maggior punteggio non venga convocato a beneficio, invece, del docente che, nonostante il punteggio inferiore in graduatoria, abbia espresso una preferenza specifica.

Peraltro l’aspetto di maggiore criticità dell’algoritmo è che non torna indietro. Questo, infatti, impedisce l’attribuzione di un incarico a coloro che nei primi turni di nomina, in relazione alle cattedre rese disponibili, sono stati considerati rinunciatari in quanto non corrispondente alle preferenze da loro espresse. Molti docenti, pertanto, rischiano di rimanere esclusi dalle procedure di assegnazione!

Come posso tutelarmi di fronte al malfunzionamento dell’algoritmo (GPS e GAE)?

Le azioni legali esperibili sono:

  1. Istanza di accesso agli atti amministrativi;
  2. Ricorso avverso l’algoritmo dinnanzi al Giudice del lavoro, con lo scopo di:
  • intimare l’Amministrazione di procedere all’individuazione di ciascun docente, in virtù del punteggio presente nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze, ai fini della stipulazione del contratto di lavoro a tempo determinato.
  • richiedere il risarcimento del danno sofferto, in forma specifica e patrimoniale, all’Amministrazione per la mancata percezione delle retribuzioni nonché all’attribuzione del punteggio per il servizio non svolto a causa degli errori commessi dall’Algoritmo predisposto dall’Amministrazione.

Per garantirti il diritto a insegnare, CONTATTACI!



04/09/2024

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