Elenchi aggiuntivi Gps prima fascia, come essere assunti con il titolo estero in attesa di riconoscimento

Si è da poco conclusa la procedura di presentazione delle istanze di inserimento negli elenchi aggiuntivi alle GPS, cui hanno avuto modo di accedere i docenti che conseguono il titolo entro il 30 giugno 2023, ad eccezione degli abilitati all’estero in attesa di riconoscimento. Questi, infatti, hanno potuto inserirsi in prima fascia solo se hanno conseguito il titolo entro il 27 aprile e se entro la medesima data hanno presentato anche l’istanza di riconoscimento.

Cosa sono gli elenchi aggiuntivi Gps 2023?

Gli elenchi aggiuntivi Gps 2023 sono graduatori riferite ad un solo scolastico, che il Ministero apre in coda alle GPS di durata biennale per il solo anno scolastico 2023/2024 non coperto dall’aggiornamento.

Grazie a tali elenchi, tutti gli i docenti che hanno conseguito dopo la data di chiusura delle GPS (il 31 maggio 2022) titoli di abilitazione o specializzazione sul sostegno potranno inserirsi nella prima fascia ed ottenere contratti di supplenza di durata annuale.

In altri termini, mediante l’elenco aggiuntivo alle Gps, il Ministero dell’istruzione e del Merito permette agli aspiranti che non hanno potuto inserirsi nelle graduatorie durante l’ultimo aggiornamento biennale, di inserirsi nella graduatoria aggiuntiva di prima fascia, prima dell’uscita del prossimo bando per le GPS.

Potersi inserire nella prima fascia degli elenchi aggiuntivi è molto importante, in quanto darà ai docenti la possibilità di ricevere conferimenti di incarico in coda alla prima fascia delle GPS ma con priorità rispetto alla seconda fascia.

Chi ha potuto iscriversi nella prima fascia degli elenchi aggiuntivi

Come si è detto gli elenchi aggiuntivi alle GPS di prima fascia saranno utili per le supplenze o per l’assunzione a ruolo nel 2023/24.

I docenti abilitati e/o specializzati all’estero hanno avuto modo di inserirsi con riserva nel solo caso in cui abbiamo conseguito il titolo entro il 27 aprile e se entro la medesima data hanno presentato anche l’istanza di riconoscimento.

Diversamente, i docenti con titoli italiani, hanno avuto modo di inserirsi anche se conseguiranno il titolo successivamente, in particolare entro il 30 giugno 2023.

Inserimento con riserva: il caso degli abilitati all’estero in attesa di riconoscimento

Il Decreto sugli elenchi aggiuntivi, al pari dell’ Ordinanza 112/2022, cui rimanda aveva impedito ai docenti in attesa di riconoscimento del titolo conseguito all’estero di effettuare un inserimento utile, così determinando una esclusione di fatto degli stessi dalla procedura di cui è causa ed in particolare dalle procedure di assunzione che ne conseguono.

Sulla questione, tuttavia, è intervenuto il Legislatore, con il D.L. 44/2023, prevedendo – altrettanto illegittimamente – il diritto degli abilitati/specializzati all’estero in attesa di riconoscimento di ottenere incarichi di insegnamento, ma non sulla base del punteggio e del posto in graduatoria ricoperto, quanto piuttosto dalla coda delle graduatorie di interesse.

In altri termini, nella fase delle assunzioni, il docente abilitato/specializzato all’estero in attesa di riconoscimento non solo verrà svantaggiato rispetto ai docenti con titolo italiano con lo stesso punteggio, ma verrà altresì sfavorito a docenti con punteggio inferiore e situati in posizioni deteriori in graduatoria.

Tale previsione costituisce una chiara illegittimità, avverso cui proporre ricorso, in ragione della costante giurisprudenza – anche costituzionale – che riconosce il diritto dei docenti inseriti con riserva di ottenere un inserimento a pettine utile ai fini dell’assunzione.

Altrettanto esclusi sono i docenti che conseguiranno il titolo all’estero tra il 27 aprile e il 30 giugno 2023, ai quali, differentemente dai docenti che conseguiranno il titolo in Italia nelle medesime date, viene precluso l’accesso alla procedura. La data ultima per il conseguimento del titolo è il 30 giugno 2023 e lo scioglimento della riserva dovrà avvenire tra il 21 giugno e il 4 luglio 2023. Tale ulteriore finestra, però, è concessa solo agli abilitandi/specializzandi in Italia, con illegittima ed ingiusta esclusione degli abilitandi/specializzandi all’estero.

Anche tale previsione è illegittima e va impugnata.

 

Il percorso che ha portato al riconoscimento al diritto all’assunzione

A seguito dell’emanazione dell’O.M. 112/2022, il contenzioso relativo al riconoscimento dei titoli esteri, grazie anche al costante intervento sul campo dei nostri legali, si è arricchito con nuove pronunce, sia da parte della Giurisprudenza Amministrativa, sia da parte della magistratura ordinaria.

Sul primo fronte, è intervenuta l’Adunanza Plenaria, con una pletora di sentenze del 28-29 dicembre 2022, con le quali ha confermato quanto già statuito dalla VI sezione del Consiglio di Stato in centinaia di casi patrocinati dal nostro studio: l’obbligo del Ministero di procedere al riconoscimento dei titoli di abilitazione e/o specializzazione conseguiti all’estero, senza frapporre limiti alla libertà di circolazione e di stabilimento all’interno dell’Unione europea.

Dal punto di vista del diritto all’assunzione, invece, i giudici competenti, ad esito dei ricorsi presentati dal nostro studio, hanno statuito l’illegittimità dell’articolo 7, co. 4, dell’O.M. 112/2022 ed il conseguente obbligo del Ministero di provvedere all’assunzione dei docenti interessati, pur se inseriti con riserva.

È probabilmente sull’onta di tali pronunce che il Ministero aveva in un primo momento diramato un’informativa con la quale aveva comunicato alle organizzazioni sindacali che sul tema dei docenti abilitati o specializzati all’estero ci sarebbe stata a breve un’inversione di rotta rispetto alle attuali previsioni, consistente nella modifica dell’O.M. 112/2022 nella parte in cui impedisce l’assunzione – con clausola risolutiva – dei docenti inseriti in graduatoria con riserva in ragione dell’avvenuta presentazione dell’istanza di riconoscimento del titolo.

Tale informativa, tuttavia, non ha incontrato il favor dei sindacati, i quali hanno costretto il Ministero a fare un ulteriore passo indietro.

A seguito di tale incontro, infatti, il Ministero ha deciso di modificare la natura della propria azione, proponendo la modifica legislativa poi confluita del D.L. 44/2023, tesa a garantire ai docenti in attesa di riconoscimento un diritto all’assunzione affievolito, ovvero in coda dalle graduatorie di interesse.

 

Importante ricorrere subito

Il 14 aprile scorso il Consiglio di Stato ha sancito in via definitiva la giurisdizione del Tar sul contenzioso relativo all’illegittimità degli atti ministeriali che dispongono l’inserimento con riserva dei docenti, senza che gli stessi possano poi – una volta inseriti – conseguire conferimenti di incarico di docenza. Questa decisione lascia ben sperare sull’esito positivo del contenzioso in quanto la giurisprudenza del Tar è costante nel sancire il diritto dei docenti inseriti in riserva in graduatoria di essere assunti sulla base del punteggio e del posto ricoperto.

 

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09/05/2023

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