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Riconoscimento del congedo straordinario per il dottorato di ricerca

riconoscimento del congedo straordinario

La legge n. 476/1984, recante “Norme in materia di borse di studio e dottorato di ricerca nelle Università.”, così come modificata dalla legge n. 488/2001, contempla la possibilità del pubblico dipendente di:

essere ammesso ai corsi di dottorato di ricerca di poter far domanda di congedo straordinario per motivi di studio

Domanda che può essere o meno accolta in relazione ad esigenze dell’Amministrazione. Tale beneficio si estende anche a chi consegua un dottorato di ricerca all’estero.

Il riconoscimento del congedo straordinario

Il riconoscimento del congedo straordinario non è però immediato in questo caso.
Infatti, per quest’ultimo, è previsto un iter più specifico.

Il Ministero dell'Istruzione e del merito deve rilasciare un parere ex ante, previsto dalle “informazioni ed istruzioni pratiche” fornite dal medesimo Ministero sul proprio sito web istituzionale.
Tale parere è propedeutico all’emissione del decreto di equipollenza e, conseguentemente, alla concessione del congedo straordinario. Per i dipendi pubblici ai quali viene riconosciuto il congedo straordinario per motivi di studio è garantita non soltanto la conservazione del posto di lavoro già occupato, ma anche un trattamento retributivo qualora non intenda percepire altro sostegno economico (borse di studio).

Il provvedimento di diniego

Un’eventuale provvedimento di diniego al rilascio, infatti, precluderebbe l’ottenimento di tale beneficio per i dipendenti pubblici, con conseguente lesione del diritto allo studio e alla ricerca scientifica, costituzionalmente garantiti.

Nonostante ciò, il Ministero dell’Università e della Ricerca, in più occasioni, ha individuato quali cause ostative al rilascio del parere ex ante le seguenti ragioni:

- la possibilità di modulare diversamente il corso di studi per esigenze di bilancio dell’Amministrazione;

- la dimostrazione della conoscenza della lingua straniera, in ragione all’attività di ricerca da svolgersi nel dottorato prescelto.

Su tali aspetti si è già pronunciato il TAR Lazio – Roma, il quale, con una recente ordinanza, ha ordinato all’Amministrazione il riesame della richiesta formulata da un docente ammesso allo svolgimento di un dottorato di ricerca in Spagna.

Negli ultimi tempi il Ministero si è speso nel rendere pareri negativi fondati sull'impossibilità di pronunciarsi ex ante, così di fatto rendendo impossibile il godimento del diritto da parte del dipendente pubblico. Un simile provvedimento, pur non essendo un diniego espresso, lo diviene nei fatti, poiché il dipendente iscritto presso un corso di dottorato estero è concretamente impossibilitato a conseguire il bene che gli spetta per legge, ovvero il congedo straordinario.

Cosa fare in caso provvedimento di diniego

I dipendenti pubblici che vogliono o stanno conseguendo un dottorato all’estero per motivi di ricerca, e hanno presentato la domanda di congedo straordinario, in caso di provvedimento di diniego possono proporre il ricorso avverso il diniego di rilascio del congedo straordinario.

Come sempre, siamo pronti a difendere i vostri diritti. Clicca su INIZIA e compila il form per fare la tua segnalazione o essere ricontattato dal nostro staff legale specializzato!



03/04/2023

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