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Riconoscimento titoli esteri, l’Adunanza Plenaria si pronuncia a favore dei docenti

Sono appena state pubblicate le decisioni dell’Adunanza Plenaria relative al riconoscimento dei titoli di insegnamento conseguiti all’estero in Romania e Bulgaria.

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La decisione dell’Adunanza Plenaria

Intervenendo a favore dei docenti che da mesi attendevano questo esito con apprensione, il Consiglio di stato ha ritenuto valevoli le ragioni degli insegnanti relative all’ottenimento del provvedimento di riconoscimento dei loro titoli conseguiti all’estero.  E infatti, l’Adunanza plenaria ha rilevato che «spetta al Ministero competente verificare se, e in quale misura, si debba ritenere che le conoscenze attestate dal diploma rilasciato da altro Stato ola qualifica attestata da questo, nonché l’esperienza ottenuta nello Stato membro in cui il candidato chiede di essere iscritto, soddisfino, anche parzialmente, le condizioni per accedere all’insegnamento in Italia, salva l’adozione di opportune e proporzionate misure compensative ai sensi dell’art. 14 della Direttiva 2005/36/CE».

Come da anni sostenuto dai docenti – e riconosciuto per un periodo anche dal Consiglio di Stato – il sistema generale di riconoscimento delle qualifiche professionali acquisite in ciascun Paese membro dell’Unione europea, attraverso la verifica amministrativa dei titoli di formazione, è funzionale alla circolazione in ambito sovranazionale dei lavoratori e dei servizi nonché per l’accesso alle “professioni regolamentate”. Quest’ultime sono definite in tal modo, in quanto sono soggette, in base alla legislazione nazionale, al possesso di una necessaria qualificazione in condizioni di parità con i cittadini dello Stato ospitante.

Alla luce di ciò, il Ministero non può esimersi da un’attenta verifica delle competenze professionali acquisite nel Paese d’origine nonché il riconoscimento della loro idoneità all’accesso alla “professione regolamentata” in quello di destinazione. Pertanto, nei procedimenti volti al riconoscimento del titolo conseguito all’estero il Ministero dell’istruzione e del Merito dovrà:

  • esaminare l’insieme dei diplomi, dei certificati e altri titoli posseduti da ciascun interessato;
  • effettuare un confronto tra le competenze attestate da tali titoli e da tale esperienza e le conoscenze e le qualifiche richieste dalla legislazione nazionale. Questo per accertare che gli interessati siano in possesso o meno dei requisiti per accedere alla “professione regolamentata” di docente.
  • Ed, eventualmente, riconoscere il titolo estero previa imposizione di specifiche misure compensative.

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04/01/2023

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