Circa 90mila cattedre da coprire nel più breve tempo possibile. Sono questi i numeri del comparto scuola che destano non poca preoccupazione. Si tratta dunque di 60mila docenti più 27mila pensionamenti. E, visti i numeri, il concorso straordinario e i concorsi ordinari annunciati, non dovrebbero bastare a colmare il gap della scuola.
Con il Dl 44/2021 sono state definite le nuove regole per sbloccare i concorsi già banditi, per quelli che saranno banditi durante lo stato di emergenza e per quelli a regime. I posti previsti dalla Dipartimento della Funzione Pubblica sono infatti 91mila, tra posti messi a bando o da bandire.
Sono stati già banditi:
- concorso ordinario secondaria primo e secondo grado, 33.000 posti
- concorso ordinario per infanzia e primaria 12.861 posti
Previsto anche il VI ciclo TFA sostegno, per il quale sono previsti 6.191 posti
Restano da bandire:
- concorso IRC
- concorso Dirigente Tecnico
A terrorizzare i futuri insegnanti è proprio il Dl 44 e in particolare l’art. 10, cioè quello che prevede nella Pa concorsi basati su una sola prova scritta e una orale ma soprattutto cancella le preselettive, parlando di “una fase di valutazione dei titoli legalmente riconosciuti ai fini dell’ammissione alle successive fasi concorsuali” e aggiunge che “i titoli e l’eventuale esperienza professionale, inclusi i titoli di servizio, possono concorrere alla formazione del punteggio finale”. Un vero e proprio problema per i più giovani, che sembrano essere i più penalizzati dalla riforma!
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09/04/2021