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Test medicina, quesiti errati o fuorvianti: eccovi i pareri tecnici sulle domande n. 33 e 49

Test medicina,  quesiti errati o fuorvianti: eccovi i pareri tecnici sulle domande n. 33 e 49

Nelle precedenti settimane vi abbiamo ampiamente informato sulla presenza di quesiti errati o comunque fuorvianti all’interno dei test di ingresso ai corsi di Laurea in Medicina e odontoiatria per l’anno accademico 2016/2017.

Emblematica e ai limiti del paradossale la vicenda della domanda n. 16, per la quale il Miur ha assegnato a tutti i candidati che hanno risposto il massimo punteggio.

Oggi, però, focalizziamo l’attenzione su due ulteriori quesiti della prova, la domanda n. 33 e la domanda n. 49. Abbiamo sottoposto al vaglio di un team di professionisti del settore i due quesiti, che hanno fornito una pronta relazione in merito.

In particolare, la domanda n. 33 chiedeva ai candidati:

“Quale dei seguenti enzimi NON è normalmente presente in una cellula animale sana”.

doctor-563428_960_720A tal proposito, il Ministero riportava come corretta la TRASCRITTASI INVERSA. Ebbene, analizzando il quesito ci è stato detto che in realtà esiste un enzima, presente nelle cellule eucariotiche, denominato TELOMERASI a tutti gli effetti riconosciuto scientificamente ed annoverato come TRASCRITTASI INVERSA. Tale enzima è sempre presente nelle linee cellulari a proliferazione continua, come ad esempio quelle delle gonadi maschili e in quelle embrionali, dove risulta particolarmente attivo. Il ruolo di questo enzima è, infatti, di assicurare la corretta duplicazione nelle cellule germinali dei telomeri, regioni terminali dei cromosomi che svolgono un ruolo cruciale nella stabilità dei cromosomi stessi. Solo dopo ripetute replicazioni, i telomeri tendono ad accorciarsi per cui tale enzima non si ritrova più nelle cellule somatiche adulte. Con quanto appena detto, comprovato da diverse pubblicazioni in campo scientifico, emerge che la TELOMERASI, conosciuta come TRASCRITTASI INVERSA, è da considerarsi sempre come enzima e, quindi, normalmente presente nelle cellule germinali animali, quindi cellule sane. La risposta indicata dal MIUR, quindi, risulta errata né tantomeno è presente una risposta giusta tra quelle presenti in opzione. Molti candidati, secondo le segnalazioni giunte alla nostra casella mail, non hanno risposto al quesito in quanto non hanno individuato una risposta corretta.

Ancora, un’altra domanda è finita sotto la lente di ingrandimento dei nostri esperti. Si tratta del quesito n. 49, che recitava:

“Qual è la concentrazione di una soluzione contenente 2,0 moli di soluto in 0,5 kg di solvente?

  1. 4,0 m
  2. 1,0 N
  3. 2,0 M
  4. 4,0 M
  5. 0,2 m

Il quesito in esame per la sua genericità dà adito a diverse e corrette interpretazioni e può essere svolto con diversi metodi. Specificamente, ne analizziamo due.

Nella domanda, infatti, nulla è specificato per le sostanze che costituiscono la soluzione (soluto e solvente), né per la temperatura, né per lo stato di aggregazione della stessa soluzione, né si specifica “per una generica soluzione”. Quindi non è affatto arbitrario da parte di chi svolge il quesito considerare, ai fini della risoluzione, come soluto una delle sostanze più comunemente usate nei laboratori chimici, ossia l’idrossido di sodio (NaOH) alle condizioni normali, stabilite in 20°C ed 1 atmosfera di pressione, e come solvente l’acqua (H2O).

Quindi, 2,0 moli di soluto in 0,5 kg di solvente corrispondono a 2 moli di NaOH in 0,5 kg di H20 ed ancora 4 moli di NaOH in 1,0 kg di H2O. E’ risaputo che il volume della soluzione acquosa di NaOH, entro un ampio intervallo di concentrazione del soluto NaOH non varia, ossia il volume totale della soluzione non varia e resta costante al valore di un litro pur aggiungendo al solvente quantità di soluto NaOH solido. Al termine dei vari calcoli, emerge come la soluzione sia M=4,0.

 Se, invece, operiamo un secondo metodo, considerando come volume della soluzione di 1 litro si avrà che la molarità sarà uguale a M= 2 moli/1litro =2, che corrisponde alla risposta C, 2,0 M.

2015-09-10-15-26-07Dagli svolgimenti, insomma, si nota senza dubbio che il quesito in esame è stato mal formulato. Infatti, esso dà spazio a diversi metodi risolutivi e a diverse conclusioni corrette, non arbitrarie ed egualmente probabili, mentre lo svolgimento avrebbe dovuto portare ad una sola risposta corretta.

La confusione è determinata da una ragione: il quesito andava formulato in modo da specificare sia lo stato di aggregazione (liquido, o solido, o gassoso) della soluzione e del soluto, sia i componenti del soluto e della soluzione.

Test medicina,  quesiti errati o fuorvianti: come fare ricorso

Grazie a questi pareri, dunque, si estendono le possibilità di fare ricorso. Tutti coloro che hanno risposto in maniera errata ai due quesiti sopra indicati, ma che in realtà, come sopra argomentato, avevano risposto in maniera esatta per i nostri professionisti possono ambire a migliorare il proprio punteggio.

Pertanto, chiunque volesse aderire al ricorso, può entrare nella nostra sezione apposita e scaricare i moduli relativi alle domande copiate o erronee.

Ricordiamo che per tutti coloro che hanno già inoltrato il modulo di ricalcolo del punteggio, lo Studio legale verificherà il punteggio in automatico anche con riferimento ai due quesiti sopra indicati.

Per qualsiasi informazione scrivi a “Raccontaci il tuo caso” o contattaci allo 0917794561.

04/11/2016

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