L’ultima Conferenza Stato-Regioni ha stabilito che il fabbisogno di personale sanitario per il 2022 è fissato a 32.713 unità, suddiviso tra le varie specialità. In realtà, e in maniera del tutto illegittima, sono stati banditi solo 27.700 posti. E a lecce è stato somministrato un test sbagliato!
L’errato calcolo del fabbisogno per Professioni sanitarie
L’ultima Conferenza Stato-Regioni ha stabilito che il fabbisogno di personale sanitario per il 2022 è fissato a 32.713 unità, suddiviso tra le varie specialità. Questo significa che devono essere formati necessariamente almeno 32mila nuovi professionisti. Pertanto il Ministero avrebbe dovuto bandire altrettanti posti per il Test d’accesso ai corsi di laurea in Professioni sanitarie 2022 (che si è svolto oggi in tutta Italia). In realtà, e in maniera del tutto illegittima, sono stati banditi solo 27.700 posti. Oltre 5mila posti in meno! E il dato più allarmante arriva proprio da Infermieristica a cui mancano all’appello ben 4.977!
Un numero enorme di studenti non godrà del diritto allo studio, rimanendo fuori dal sistema universitario e si tradurrà nell’immediato futuro in personale in meno negli ospedali. Una carenza di cui già oggi ne paghiamo le spese e che in futuro toccherà vette talmente elevate che sarà davvero difficile riuscire a reggere la mole di lavoro richiesta in ospedali e strutture sanitarie. Non ci sarà personale sufficiente per dare il necessario supporto a chi necessita di cure e il Sistema sanitario nazionale, tra carenza di medici e carenza di personale sanitario giungerà inevitabilmente al collasso. È questa la sanità che vogliamo? Noi crediamo di no, ed è per questo che la nostra battaglia parte proprio dai test d’accesso!
Insieme a Medicina e Odontoiatria, anche le Professioni sanitarie soffrono proprio a causa del numero chiuso che crea un imbuto e porta a una carenza di personale tale da costringere già oggi le strutture ospedaliere italiane a richiamare personale in pensione o dall’estero, pagandolo profumatamente.
Perché fare ricorso
Anche per le professioni sanitarie partirà il ricorso per chiedere al Ministero l’adeguamento dei posti e ampliare così il numero di studenti che potranno formarsi e inserirsi subito nel mondo del lavoro. Noi chiederemo l’immatricolazione dei nostri ricorrenti proprio perché andremo ad aggredire tutti i posti non banditi.
Cosa è successo a Lecce
Si sono presentati per affrontare il test d’accesso per il corso di laurea in Infermieristica, ma la commissione consegna la prova sbagliata. Tutto da rifare, almeno a Lecce.
“Ci hanno fatto accomodare e quando ci hanno consegnato i plichi ci siamo subito accorti dell’errore e lo abbiamo denunciato alla commissione che, non sapendo che fare, ci ha fatto procedere con la compilazione dei quiz, pur essendo sbagliati. Poi dopo 35 minuti è arrivato il contrordine e ci hanno fatto riconsegnare tutto, rimandando la prova a data da destinarsi”. A raccontare l’accaduto una candidata protagonista, con altri 200 colleghi, di questa vicenda che ha dell’incredibile.
Si tratta di una gravissima illegittimità poiché il test è unico per tutte le sedi.
Nel 2017, era già successo un caso analogo e l’ateneo di Firenze ha deciso di ammettere tutti gli studenti al corso in Biotecnologie, Scienze Biologiche, Scienze Farmaceutiche applicate, Chimica e Farmacia che si erano presentati al test ma a cui avevano somministrato una prova errata!
Riteniamo che si possa procedere allo stesso modo. Per tale ragione procederemo a inviare per conto dei ragazzi di Lecce una diffida per chiedere al Ministero di procedere con l’immatricolazione, affinché non siano sempre gli studenti a pagare le colpe di chi ha commesso l’errore.
Il nostro studio legale è da anni in prima linea per tutelare i candidati dalle irregolarità ai test d’accesso.
Come sempre, siamo pronti a difendere i vostri diritti. Clicca su INIZIA e compila il form per fare la tua segnalazione o essere ricontattato dal nostro staff legale specializzato!
02/05/2024