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Abilitazione Avvocato: Bocciati allo scritto? Ecco il nostro vademecum!

esame-avvocato-modifica-della-pratica-forense_384235Anche quest’anno la percentuale dei candidati ammessi a sostenere la prova orale dell’esame di avvocato 2014, è molto bassa. Si stima il 37% su base nazionale.

Come già spiegato negli articoli precedenti (clicca qui), riteniamo che gli aspiranti avvocati che abbiano ricevuto delle votazioni insufficienti prive di motivazione possano presentare ricorso al T.A.R. competente per richiedere l’ammissione alla prova orale e/o, in subordine, la ricorrezione dei propri compiti da parte di una Commissione d’esame differente, nel pieno rispetto del principio dell’anonimato.

Negli ultimi mesi, infatti, i Giudici amministrativi – e in particolare il T.A.R. Lazio – Roma – stanno superando il precedente orientamento in base al quale la votazione numerica costituiva una motivazione idonea e sufficiente, affermando che tale motivazione non è compatibile con il nuovo assetto normativo, indipendentemente dalla applicabilità o meno della nuova disciplina dell’esame di abilitazione dettata dalla Legge di riforma forense (L. n. 247/2012).

A breve (metà settembre) scadranno i termini per la proposizione del ricorso.

Il termine perentorio entro il quale poter presentare ricorso, infatti, è di 60 giorni dalla pubblicazione dei risultati (tra l’1 e il 31 Agosto i termini processuali sono sospesi).

In caso di non ammissione alla prova orale, per non aver raggiunto la soglia di 90 punti ovvero in caso di annullamento della prova, se volete adire l’Autorità giudiziaria per verificare l’effettiva illegittimità dell’esclusione, è necessario, innanzitutto, presentare un’istanza di accesso agli atti alla Segreteria competente, istituita presso la Corte di Appello di appartenenza.

Con l’istanza dovrete richiedere l’ostensione e l’estrazione di copia (attenzione: copia conforme) dei compiti (pareri e atto processuale) e dei verbali delle Commissioni di esami.

E’ necessario, infatti, visionare non solo i compiti – per verificare i giudizi attribuiti in calce ad ogni compito e, ove comprensibile (sic!), le ragioni dell’insufficienza – ma anche i verbali formati dalle Commissioni e/o Sottocommissioni per verificare i criteri di attribuzione del punteggio individuati ed eventuali illegittimità commesse in sede di correzione dei vostri elaborati.

Solo dalla disamina di tali documenti si potrà verificare l’eventuale sussistenza di validi motivi per ricorrere.

Altri documenti importanti da produrre in giudizio sono i c.d. “pareri pro veritate”.

Ed invero, è opportuno far analizzare e valutare i propri compiti a Professori o soggetti esperti in materia.

Qualora, infatti, tali soggetti ritengano che i vostri elaborati siano stati correttamente formulati, abbiano un contenuto attinente a quanto richiesto e siano, pertanto, da valutare come sufficienti, il loro giudizio, espresso appunto in un parere pro veritate da allegare al ricorso, rafforzerà la dimostrazione dell’illegittimità della valutazione effettuata dalla Commissione.

Per qualsiasi altra informazione non esitare a contattare lo studio cliccando qui

19/04/2017

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