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Lavoratori Socialmente Utili, quante incognite!

Lavoratori Socialmente Utili, quante incognite!

lavori-socialmente-utiliLo scorso 7 febbraio, con la nota protocollare n. 4922, la Dirigente Generale della Regione Sicilia, la Dott.ssa Maria Antonietta Bullara, ha emanato una nota con la quale comunicava la sospensione dei progetti LSU a tempo indeterminato, in attesa della convocazione a Roma, da parte del Ministero del Lavoro, per la firma del rinnovo della convenzione per l’anno 2017.

In Sicilia, il destino di coloro i quali hanno beneficiato dei progetti per gli LSU a tempo indeterminato, oggi, risulta quantomeno incerto.

E invero, la convenzione per l’anno 2017 è stata già firmata da parecchie regioni, tra le quali si annoverano la Campania, la Sardegna e la Puglia. Restano in attesa della stipula della convenzione, oltre la Sicilia, la Basilicata ed il Lazio.

Ciononostante, ciò che più rileva è che questi lavoratori sono costretti ad attendere, di anno in anno, che gli organi di indirizzo politico adottino una soluzione temporanea per tamponare quella che sarebbe una vera e propria emergenza.

Eppure preme fare alcuni rilievi.

I progetti per i lavoratori socialmente utili sono nati, nel nostro paese, per bilanciare due differenti esigenze:

– da un lato per trovare un impiego temporaneo a soggetti che versavano in uno stato di disoccupazione, i quali avrebbero così potuto avere un impiego, seppur temporaneo, in attesa di trovare un posto di lavoro definitivo;

– dall’altro lato, come emerge chiaramente dalle disposizioni in materia, i lavoratori socialmente utili avrebbero dovuto tamponare, per gli enti locali, delle esigenze di carattere temporaneo.

lavori-socialmente-utili (1)Lo stato dei fatti, dopo quasi un ventennio dall’introduzione di questa tipologia di lavoratori, vede gli stessi essere il nucleo dell’attività di moltissimi enti, territoriali e non. Sembra quindi venuto meno quel carattere di esigenza temporanea del loro impiego.

Gli stessi sono da considerarsi, da un punto di vista sostanziale, dei normali lavoratori subordinati, sia da unto di vista delle mansioni svolte che dal punto di vista dell’orario di lavoro effettivo.

Ed allora, perché non riconoscere anche formalmente l’ormai intervenuta configurazione di un vero e proprio rapporto di lavoro subordinato?

In questo modo si garantirebbe agli stessi una maggiore stabilità e agli enti fruitori una maggior certezza circa la conferma del proprio organico negli anni, non dovendosi più attendere l’intervento degli organi di indirizzo politico.

Il nostro staff ritiene che in molti casi sia, inoltre, possibile agire giudizialmente per il riconoscimento della corretta configurazione dei rapporti di lavoro di quelli che, ormai, non possono essere considerati lavoratori socialmente utili.

Per ricevere una consulenza gratuita invii una mail all’indirizzo [email protected] o compila il nostro form “Raccontaci il tuo caso”.

Articolo a cura del Dott. Marco Cassata

13/02/2017

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