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Contesta il voto di laurea e fa ricorso: per il Cds ha ragione!

voto di laureaSi è laureata in Scienza dei materiali innovativi e per le nanotecnologie all’Università della Calabria, conseguendo il voto di laurea di 109/110. Non accettando l’esito dell’esame, la neodottoressa ha impugnato il giudizio e proposto ricorso. I giudici del Consiglio di Stato le danno ragione e obbligano l’Università al riesame.

L’esito del giudizio di laurea è stato impugnato perché, come ha dimostrato la ricorrente, non era stata prevista una tabella riepilogativa dei criteri indicatori di valutazione. Motivo per cui non era possibile comprendere le ragioni per le quali non le era stato attribuito il voto di 110/110, come proposto dal docente relatore.

La valutazione dell’Università, nell’attribuzione del voto di laurea, è espressione di discrezionalità tecnica che può essere sindacata in sede giurisdizionale soltanto nel caso in cui si ponga in contrasto con il principio di ragionevolezza.

Nella fattispecie in esame – scrivono i giudici – il voto finale è stato assegnato senza che vi fosse una previa determinazione dei criteri. Non può ritenersi tale, la scheda che l’Università ha fornito in sede di richiesta di accesso ai documenti e che è stata depositata in giudizio, essendo la stessa priva di data e di timbro ovvero di qualunque altro elemento idoneo a ricondurla all’amministrazione e a dimostrare che la stessa sia stata redatta prima della seduta di laurea. In mancanza, pertanto, dei suddetti criteri, ai quali, tra l’altro, è la stessa amministrazione ad affermare di essersi autovincolata, e della conseguenziale indicazione delle ragioni che, nello specifico, hanno condotto ad assegnare quel determinato voto, lo stesso deve ritenersi illegittimo”.

L’illegittimità della procedura però non comporta in sede di ricorso l’assegnazione del voto che l’appellante ritiene avrebbe dovuto esserle attribuito, in quanto ciò è vietato dal principio, di rilevanza costituzionale, di separazione di poteri.

Il Consiglio di Stato ha obbligato dunque l’ateneo al riesame spiegando che “è necessario, che la stessa Università rieserciti il potere di valutazione finale indicando, in modo certo e preventivo, i criteri seguiti”.

Pertanto, chiunque al momento della laurea ritenga ingiusto il voto conseguito può rivolgersi al nostro Studio legale per ottenere la dovuta tutela  e la rettifica del giudizio finale.

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18/10/2019

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