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Procedimento disciplinare militare, come tutelarsi

procedimento disciplinare militare

Cos'è il procedimento disciplinare militare e quando può essere contestato. Chiunque abbia ottenuto una sanzione disciplinare oltre i termini, illogica o sproporzionata rispetto alla gravità dei fatti contestati, può chiederne e ottenerne l’annullamento

Il procedimento disciplinare militare

Nell’ambito militare, la disciplina degli appratenti assume un ruolo di primaria importanza.

Rispetto ai “semplici” dipendenti pubblici, i militari e gli appratenti al comparto sicurezza, in vista delle peculiari attività svolte e del ruolo da pubblico ufficiale spesso rivestito, sono tenuti a rispettare regole comportamentali e deontologiche piuttosto rigide, la cui violazione può arrecare seri e ripercussioni di carriera.

In caso di inosservanza delle regole di condotta da parte di un militare, l’amministrazione è tenuta ad avviare un procedimento disciplinare. Tale processo, regolato da norme specifiche, mira ad accertare la responsabilità del militare e, se necessario, ad irrogare una sanzione proporzionata alla gravità dell’infrazione.

I procedimenti  disciplinari militari si dividono in due categorie:

  • Procedimenti disciplinari di stato;
  • Procedimenti disciplinari di corpo.

La differenza principale tra le sanzioni disciplinari di stato e di corpo è la loro gravità e le conseguenze che comportano.

Il procedimento disciplinare di stato viene attivato in due casi:

  1. A seguito di un giudizio penale;
  2. A seguito di una grave mancanza disciplinare.

Le sanzioni disciplinari di stato, previste  dall’art 1357 C.O.M., sono:

  • la sospensione disciplinare dall’impiego per un periodo da uno a dodici mesi;
  • la sospensione disciplinare dalle funzioni del grado per un periodo da uno a dodici mesi;
  • la cessazione dalla ferma o dalla rafferma per grave mancanza disciplinare o grave inadempienza ai doveri del militare;
  • la perdita del grado per rimozione.

A differenza del procedimento disciplinare di stato, il procedimento disciplinare di corpo viene attivato in caso di infrazioni di minore entità commesse da un militare.

Ai sensi dell’art 1358 del Com, le sanzioni disciplinari di corpo consistono nel richiamo, nel rimprovero, nella consegna e nella consegna di rigore.

  • Il richiamo è verbale;
  • Il rimprovero è scritto;
  • La consegna consiste nella privazione della libera uscita fino al massimo di sette giorni consecutivi;
  • La consegna di rigore comporta il vincolo di rimanere, fino al massimo di quindici giorni, in apposito spazio dell’ambiente militare – in caserma o a bordo di navi – o nel proprio alloggio.

 

Quando la sanzione può essere contenstata?

La normativa in questione, nella salvaguardia dei diritti dei militari coinvolti,  prevede  delle scadenze rigide nell’avvio e nella conclusione dell’iter procedimentale  e un onere motivazionale  in capo all’amministrazione a seguito dell’irrogazione della sanzione.

Circa la  perentorietà del termine di conclusione del procedimento ex art. 1392  co.3, il TAR Torino si è  espresso  ritendo che  il semplice superamento dei 270 giorni è sufficiente per travolgere l’intera legittimità dell’istruttoria disciplinare svolta.

La ratio dell’ art. 1392  co.3 è  molto chiara: individuando termini precisi e non eccessivamente lunghi per lo svolgimento e la conclusione dell’inchiesta il Legislatore intende circoscrivere l’azione amministrativa sanzionatoria entro tempi certi ed evitare insostenibili aggravi ai danni del militare “incolpato”.

Per quanto riguarda l’onere motivazionale in capo all’amministrazione,  il  TAR Torino ha accolto l’istanza cautelare presentata dal ricorrente, rilevando un vizio di motivazione nella sanzione irrogata.

In particolare, il Tribunale ha rilevato una evidente discrasia tra le risultanze della fase istruttoria (che evidenziavano l’estraneità del militare ai fatti contestati) e la scelta  compiuta dall’amministrazione di comminargli comunque la sanzione.

Anche in questo caso la ratio è chiara: il militare deve essere messo in condizione di ricostruire il ragionamento che ha portato l’amministrazione ad irrogare la sanzione, pena l’impugnabilità della sanzione stessa.

 

Alla luce di quanto brevemente illustrato, chiunque abbia ottenuto una sanzione disciplinare oltre i termini, illogica o sproporzionata rispetto alla gravità dei fatti contestati, può chiederne e ottenerne l’annullamento con un ricorso da proporre al tar entro 60 giorni dall’irrogazione della sanzione ingiusta.

Hai ricevuto un provvedimento disciplinare militare? Scopri se puoi contestarlo! Come sempre, siamo pronti a difendere i vostri diritti. Clicca su INIZIA e compila il form per fare la tua segnalazione o essere ricontattato dal nostro staff legale specializzato!



25/03/2024

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