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“Tanto tuonò che piovve!”. Riflessioni dell’avvocato Francesco Stallone sulla decisione del CGA

Personalmente faccio fatica ad apparire in pubblico (o quello che di simile si verifica sui social). E tuttavia, i quattro pronunciamenti del CGA non possono rimanere riparati dal clamore mediatico non solo per gli effetti che ne conseguono (250 nuovi immatricolati in soprannumero) ma anche perché provvedono a fare Giustizia di altrettanti pronunciamenti del giudice di primo grado. Speravo, infatti, di scrivere queste righe all’indomani della sentenza del TAR ma ho dovuto rinviare perché … sapete bene com’è andata!
La nostra avventura, come sapete bene, è iniziata a gennaio di quest’anno quando – sulla base di un orientamento giurisprudenziale clamorosamente affermatosi al TAR – chiamati in causa da alcuni studenti, abbiamo prospettato un percorso alternativo che ci consentisse di ottenere un analogo risultato (l’ammissione in soprannumero). I compagni di strada sono aumentati e ciò non poteva che farci piacere.
Lungo la via, indirizzata verso il Presidente della Repubblica (ricorso straordinario), abbiamo incontrato chi ci ha sbarrato la strada, obbligandoci ad andare al TAR.
Abbiamo avviato la doverosa trasposizione verso il TAR che, dapprima, ha ritenuto di verificare alcuni aspetti del nostro percorso e, di seguito a tale verifica, ha deciso la causa.
Come ben sanno i nostri ricorrenti, il Tribunale, evocando inaspettatamente e senza avviso un qualche cavillo, aveva omesso di pronunciarsi, “addebitandocene” la colpa.
Le sentenze, come si usa dire, non si criticano, si impugnano. E ciò abbiamo fatto rimettendoci fiduciosi al Consiglio di Giustizia Amministrativa. La fiducia era quella che i nostri ricorrenti – nonostante quanto affermato dal TAR – hanno riposto in noi confermandoci l’incarico; la fiducia era quella che noi legali abbiamo riposto nel Giudice di secondo grado investito della decisione con un appello scritto con la ragione ma anche con un po’ di rabbia.
Il CGA, già in fase cautelare, ha disposto l’ammissione in soprannumero degli studenti. Questo è un risultato che, per quanto non definitivo (il CGA si pronuncerà nel merito il 15 gennaio 2015), ci consente di formulare qualche riflessione e qualche considerazione sul cammino avviato a gennaio di quest’anno lungo il quale abbiamo fatto buoni e cattivi incontri.
Ci piace pensare che i nostri ricorrenti hanno ottenuto l’agognato risultato (relativamente) presto e bene; ma del pari auguriamo ogni bene agli altri studenti che nutrono le medesime aspettative e ci rallegreremo degli esiti favorevoli quando essi dovessero pervenire.
Quanto ai nostri “momenti bui” (è ancora vivo il ricordo dell’incontro con i nostri ricorrenti all’indomani della sentenza del TAR) ed ai dubbi interessatamente agitati da taluni, essi stanno rapidamente svanendo sommersi dalla gioia e dalla commozione (non esagero) di tanti padri e madri rinfrancati dalle nuove opportunità offerte ai propri figli: il CGA ha dato a tutti le risposte che ciascuno si meritava.
Il pensiero corre, infine (dulcis in fundo), anche a coloro ai quali è stata offerta una seconda opportunità e cioè ai nostri ricorrenti: fateci orgogliosi di voi e dimostrate di meritare sul campo quello che un paio d’ore di test somministrati illegittimamente sembrava negarvi e quando presterete il giuramento di Ippocrate oltre che ad “Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea ed a tutti gli dei e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni“, rivolgete un benevolo pensiero anche a noi perché … ce lo siamo meritati!
FS

28/04/2015

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